Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Storico passo del Pkk: scioglimento dopo 46 anni di conflitto armato

PKK
PKK Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Euronews
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

Il Pkk ha annunciato ufficialmente lo scioglimento dopo il congresso tenutosi il 5-7 maggio. Una svolta epocale nel conflitto curdo-turco, a seguito dell'appello di Abdullah Öcalan a deporre le armi

PUBBLICITÀ

Il 9 maggio 2025, il partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha annunciato di aver tenuto il suo tanto atteso congresso straordinario, accogliendo l'appello del suo storico leader Abdullah Öcalan a deporre le armi e a dissolvere l'organizzazione. Pochi giorni dopo, lunedì 12 maggio, è arrivata la dichiarazione ufficiale dello scioglimento. Un evento di portata storica che segna, almeno formalmente, la fine di uno dei conflitti più sanguinosi della Turchia moderna, durato oltre quattro decenni.

L'appello di Öcalan, detenuto dal 1999 nella prigione di massima sicurezza di İmralı, era arrivato lo scorso 27 febbraio, durante un colloquio con una delegazione di parlamentari del partito Dem. L’ex leader aveva chiesto la fine della lotta armata, aprendo alla possibilità di una transizione pacifica basata sul dialogo e su riforme democratiche. A seguito di quell'appello, il Pkk aveva dichiarato un cessate il fuoco a partire dal 1° marzo, ponendo le basi per la convocazione del congresso.

Secondo quanto riferito da fonti dell'organizzazione, il congresso si è svolto tra il 5 e il 7 maggio nelle cosiddette “Aree di difesa dei media”, le zone montane controllate dal Pkk al confine tra Iraq e Turchia. Il congresso si sarebbe tenuto in due località parallele per motivi di sicurezza, e avrebbe portato a “decisioni di importanza storica” legate alla dissoluzione dell’organizzazione, come confermato in una nota diffusa il 9 maggio. Una dichiarazione ufficiale più dettagliata è attesa nelle prossime ore.

Un processo segnato da svolte e fallimenti

Il disarmo e lo scioglimento del Pkk rappresentano una svolta epocale nel cosiddetto "processo di risoluzione" tra Ankara e l'organizzazione curda. Tra il 2013 e il 2015, il governo turco e i rappresentanti del Pkk avevano avviato un delicato negoziato con l'obiettivo di risolvere la questione curda in modo pacifico.

Il processo comprendeva il disarmo graduale, l’ampliamento dei diritti culturali e linguistici della comunità curda e un maggiore riconoscimento politico. Tuttavia, le trattative collassarono nel 2015 con la ripresa delle ostilità, causando una nuova spirale di violenza.

L'annuncio di scioglimento arriva anche dopo recenti aperture da parte di Ankara. Il portavoce del partito di governo Akp, Ömer Çelik, il 2 maggio aveva affermato che “ogni passo positivo verso il disarmo porterà a nuovi sviluppi positivi”. Anche il leader del partito del Movimento Nazionalista (Mhp), Devlet Bahçeli, alleato del governo, aveva pubblicamente suggerito la data e il luogo per il congresso, sottolineando l’attenzione politica e strategica verso la questione.

Pkk: origini, ideologia e conflitto

Fondato il 28 novembre 1978 a Lice, nel distretto di Diyarbakır, il Pkk nasce come movimento marxista-leninista con l'obiettivo di creare uno Stato curdo indipendente. Negli anni ha evoluto la propria ideologia verso un confederalismo democratico ispirato dalla visione di Öcalan. Il conflitto armato iniziato nel 1984 ha provocato circa 15.000 morti, secondo le autorità turche, e milioni di sfollati.

Il Pkk è classificato come organizzazione terroristica da Turchia, Stati Uniti, Unione Europea, Regno Unito e numerosi altri Paesi. Tuttavia, in alcune aree del Kurdistan iracheno e siriano, è visto anche come una forza di autodifesa e di emancipazione curda, soprattutto dopo il ruolo decisivo svolto dalle sue milizie affiliate, come le YPG, nella lotta contro l’ISIS.

Verso una nuova fase?

Con lo scioglimento ufficiale del Pkk, il governo turco rilancia lo slogan di una “Turchia senza terrorismo”. Tuttavia, il futuro resta incerto. La questione curda va ben oltre l’aspetto militare: richiede riforme istituzionali, garanzie democratiche e una nuova architettura politica in grado di riconoscere l'identità e i diritti culturali dei curdi.

Lo scioglimento del Pkk potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase, ma solo il tempo dirà se si tratterà davvero della fine del conflitto o dell’inizio di un nuovo capitolo, più civile e politico, della lunga questione curda in Turchia.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Turchia, Erdoğan incontra il Partito Dem dopo 13 anni: nuove aperture sul processo di pace con il Pkk

Protesta a Istanbul contro l'arresto del sindaco per presunti legami con i separatisti curdi

Turchia, il futuro del principale partito di opposizione è appeso a una sentenza giudiziaria