La famiglia del ragazzo italo-turco, ucciso lo scorso 24 gennaio, sta conducendo una battaglia legale affinché gli imputati minorenni siano puniti nel modo più severo senza sconti di pena. È possibile?
Il processo ai due giovani accusati di avere ucciso Mattia Ahmet Minguzzi, un ragazzo di 15 anni morto accoltellato nella zona di Kadıköy a Istanbul il 24 gennaio scorso, è iniziato giovedì presso l'Alta Corte Penale Minorile di Istanbul .
La morte del quindicenne italo-turco ha scosso profondamente la Turchia, tanto che il governo sta elaborando una legge che consentirebbe pene più severe, incluso l'ergastolo, per i minori riconosciuti colpevoli di crimini particolarmente gravi.
Se da un lato l'omicidio ha suscitato un intenso dibattito sulla violenza giovanile, dall'altro c'è la possibilità che la minore età dell'assassino influisca sulle sue responsabilità penali.
L'indagine è sfociata in incriminazioni contro un quindicenne B.B., che ha accoltellato Minguzzi cinque volte, e un sedicenne, U.B., che ha dato un calcio a Minguzzi una volta caduto a terra dopo il ferimento. La richiesta della Procura è di una pena fino a 24 anni di reclusione per "omicidio intenzionale di un bambino".
Mattia Ahmet è figlio dello chef italiano Andrea Minguzzi e della violoncellista turca Yasemin Akıncılar. Il giovane è morto in ospedale il 9 febbraio dopo oltre due settimane di agonia.
Il caso che ha suscito clamore nei mesi scorsi è arrivato al processo, che si svolge a porte chiuse visto il coinvolgimento di minorenni. Alla vigilia, la tomba del ragazzo nel cimitero di Bahçelievler, sulla sponda europea di Istanbul, è stata purtroppo danneggiata da ignoti e le forze dell’ordine stanno indagando.
La famiglia di Minguzzi e l'opinione pubblica chiedono che gli imputati ricevano il massimo della pena e sostengono che questo caso dovrebbe costituire un precedente deterrente per casi simili.
Per gli esperti legali, invece, lo sconto di pena per i minori è obbligatorio secondo la legge, che prevede la possibilità di scarcerazione dopo 10 anni in libertà vigilata.
Cosa dice il Codice penale turco sul caso Minguzzi?
Gli imputati dovranno rimanere nel carcere di Maltepe per la durata del procedimento, stimata in 10 giorni.
Se i sospetti fossero stati maggiorenni, sarebbero stati condannati all'ergastolo, ma poiché sono minori di 18 anni, vengono processati in modo diverso.
Secondo l'articolo 31 del Codice penale turco, i minori di 18 anni sono considerati bambini e la loro responsabilità penale è determinata in base all'età.
Per i minori di età compresa tra i 15 e i 18 anni dunque, sebbene siano considerati in grado di comprendere le conseguenze anche legali dell'atto che commettono, la pena è ridotta di una certa misura.
In questa fascia d'età una condanna all'ergastolo, per esempio, può essere limitata a una reclusione da 12 a 15 anni. Tuttavia le circostanze del reato, come il modo in cui è stato commesso o la premeditazione, possono influenzare la decisione dei giudici in merito allo sconto di pena.
Il fatto che l'omicidio di Minguzzi sia stato particolarmente brutale potrebbe spingere la Corte a contenere la riduzione della pena, per quanto senza rinunciare mai alle attenuanti previste dal codice.
L'articolo 31 del Codice penale turco è infatti vincolante e i tribunali devono rispettarlo, a meno che in futuro la società reagisca fino alla modifica delle legge per processare i minori come se fossero adulti.
Turchia, la discrezionalità del giudice può contare nella pena
La pressione dell'opinione pubblica è uno dei fattori che influenza la discrezionalità di un giudice in Turchia. Nel caso dell'omicidio del ragazzo italo-turco, ci sono l'attivismo della sua famiglia e la reazione che l'omicidio ha suscitato nella società, oltre al contesto oggettivo del delitto.
L'autopsia condotta dall'Istituto di medicina legale, Minguzzi presentava tre ferite da arma da taglio sul corpo e una ferita penetrante sul petto, che hanno causato lesioni agli organi interni e dunque il decesso.
Il rapporto medico insieme con i filmati di telecamere a circuito chiuso e le dichiarazioni di testimoni creano un quadro preciso del reato commesso, stando agli inquirenti.
Per quanto nelle dichiarazioni rese gli imputati abbiano detto di avere agito in un momento di rabbia, testimoni oculari hanno dichiarato che l'attacco è stato condotto in modo pianificato e organizzato.
Secondo le dichiarazioni dei testimoni al mercato di Kadıköy, sulla sponda asiatica di Istanbul, Minguzzi è stato prima accoltellato B.B. e poi preso da U.B. e il tutto si è svolto molto velocemente prima che qualcuno potesse intervenire.
Alcuni hanno affermato che gli aggressori hanno agito a sangue freddo e non hanno mostrato alcun segno di rimorso mentre fuggivano dalla scena, un elemento che potrebbe influire nella determinazione della colpevolezza.
Va considerato anche il background degli imputati, dal momento che entrambi gli aggressori hanno precedenti penali, per atti violenti e furto.
Come funzionano i processi penali per i minori nel mondo
Il "processo come un adulto" è una pratica legale che consente agli imputati minorenni (di solito di età inferiore ai 18 anni), che commettano reati gravi, di essere processati da un tribunale normale e secondo il diritto penale applicato a tutti.
È così in alcuni Paesi, al pari di molti Stati degli Usa, dove i ragazzi di 16 o anche 14 anni rientrano nella fattispecie "Trial as an Adult". Vi rientra il caso del 1993 nello Stato di New York di Eric Smith, un tredicenne che uccise brutalmente un bambino di quattro anni.
Nel Regno Unito, i bambini di età superiore ai 10 anni che commettono reati gravi possono essere giudicati da tribunali per adulti anziché per minori. Sempre nel 1993 non venne ridotta la pena per motivi di età a Jon Venables e Robert Thompson, due bambini che avevano rapito e torturato a morte a Liverpool James Bulger, di due anni, proprio in considerazione della brutalità dell'omicidio.
Sebbene gli imputati abbiano scontato la pena in carcere fino al raggiungimento di una certa età, alla fine sono stati rilasciati con nuove identità e isolati dalla società.
In Canada, gli imputati di età superiore ai 14 anni possono essere deferiti a un tribunale per adulti per determinati reati. In Turchia, invece, gli imputati di età inferiore ai 18 anni sono giudicati dai tribunali minorili o dai tribunali ordinari ma con riduzione dell'età in tutte le circostanze.
Periodicamente, questa situazione viene portata all'ordine del giorno del Paese come argomento di dibattito.
I precedenti di assassini minorenni in Turchia
Gli omicidi di Hrant Dink e Münevver Karabulut suscitarono l'indignazione dell'opinione pubblica, tanto che la riduzione della pena in ragione della loro minore età alimentò un vasto dibattito.
Ogün Samast aveva 17 anni quando uccise Dink che era caporedattore del quotidiano Agos, il 19 gennaio 2007. Poiché all'epoca aveva meno di 18 anni, è stato processato in base alla legge sulla protezione dei minori.
Il 25 luglio 2011 Samast è stato condannato a 22 anni e 10 mesi di carcere con l'accusa di omicidio volontario e possesso di armi non autorizzate. Dopo aver trascorso 16 anni e 10 mesi in carcere, è stato rilasciato con la condizionale il 15 novembre 2023.
Cem Garipoğlu aveva 17 anni quando ammazzò Münevver Karabulut il 3 marzo 2009 e venne condannato a 24 anni di reclusione anziché all'ergastolo. Avrebbe dovuto essere rilasciato tra 10-15 anni, ma è stato trovato morto nel carcere di Silivri nel 2014.
Secondo un rapporto dell'Istituto turco di statistica, TurkStat, il numero di minori arrestati nel 2019 è stato di 511247, nel 2020 di 450803 e nel 2021 di 499319.
Questi dati includono però non solo gli autori di crimini, ma anche le vittime, rendendo necessari dati più specifici per analizzare il fenomeno.
In Turchia è stata rilevata comunque una tendenza all'aumento del numero di persone tra i 12 e i 18 anni entrati negli istituti di pena tra il 2011 e il 2020, per un totale di 86.211 minori. Secondo i dati, la popolazione carceraria complessiva era di 266.831 persone al 31 dicembre 2020, in diminuzione dell'8,5 per cento rispetto all'anno precedente.
La famiglia Minguzzi chiede giustizia: "Vogliamo sia un deterrente"
Gli esperti affermano che se gli imputati dell'uccisione di Mattia Ahmet verranno condannati a 24 anni, che è il limite massimo, la loro permanenza nell'istituto di esecuzione potrebbe essere ridotta a nove o dieci anni, se verranno applicate le disposizioni sulla liberazione condizionale e sulla libertà vigilata previste dalla legge.
"Vogliamo che sia un deterrente" questo caso, ha dichiarato la madre della vittima, Yasemin Minguzzi che ha ripetutamente espresso le sue preoccupazioni per il rilascio anticipato degli aguzzini di suo figlio, ottenendo grande eco sui social media.
La campagna di raccolta firme lanciata per evitare che agli assassini del figlio ottengano uno sconto di pena e che vengano cambiate le norme sulla responsabilità penale dei genitori in questi casi è stata raccolta da migliaia di persone.
"Oltre alla massima pena per gli assassini del nostro amato Ahmet", si legge nella petizione, "anche i genitori dei minori di 18 anni devono essere ritenuti responsabili delle conseguenze legali delle azioni dei loro figli. Questo non solo aiuterà a eliminare gli incentivi a delinquere, ma darà ai nostri giovani un futuro migliore".
Il tribunale di Istanbul ha aggiornato l'udienza a una data successiva per emettere la sentenza dopo aver esaminato le prove e le testimonianze. La sentenza è prevista per la fine del mese.