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Dazi, la strategia del governo Meloni e le reazioni degli esperti e della politica

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni Diritti d'autore  2025 Getty Images
Diritti d'autore 2025 Getty Images
Di Giorgia Orlandi
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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il 9 aprile è scattato il D-Day dei dazi americani, con l'entrata in vigore delle nuove misure per i beni esportati dal vecchio continente. Mentre l'Unione Europea vara una strategia in tre step, abbiamo raccolto i commenti degli esperti e del mondo della politica

"Recessione e inflazione ed effetti sul mondo del lavoro"

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I dazi voluti da Trump iniziano a preoccupare e così sia l'Unione Europea che l'Italia iniziano a correre ai ripari nel tentativo di scongiurare una guerra commerciale. L'UE lo fa con dei contro dazi del 25%, approvati dal Consiglio Europeo mercoledì, che colpiranno circa 20 miliardi di prodotti importati dagli Stati Uniti e che entreranno in vigore progressivamente a partire dal 15 Aprile.

Il governo Italiano poche ore prima aveva messo sul tavolo 25 miliardi di aiuti alle imprese da risorse del Pnrr e fondi di coesione. Il Presidente del Consiglio Meloni parla di "una decisione" quella di Trump, "assolutamente sbagliata che finirà per danneggiare l'Europa quanto gli Stati Uniti", "perchè le economie dei paesi occidentali" ha detto,"sono fortemente interconnesse".

Luca Squeri, capogruppo di Forza Italia in commissione Attività produttive alla Camera, intervistato da Euronews, parla di possibili effetti sull'economia quali inflazione e recessione con potenziali rischi per centinaia di migliaia di posti di lavoro in Europa."I ministri, dice Squeri, "sono tutti attenti a valutare una risposta che non sia generica, ma anzi mirata e tesa ad evitare un'escalation".

La strategia del governo Meloni sotto la lente di ingrandimento

Il piano di Giorgia Meloni è abbastanza chiaro, non solo aiuti agli imprese ma anche rafforzamento del dialogo con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Se da un lato l'utilizzo dei fondi del Pnrr non convince le opposizioni, con Giuseppe Conte che parla di risorse sottratte ad altri settori, dall'altro l'idea che Meloni possa giocarsi la carta di un incontro con Trump piace sempre di più in Europa.

Il 17 Aprile a Washington Meloni vorrà proporre la formula "zero per zero" ovvero la riduzione dei dazi reciproci per evitare l'inasprirsi delle tensioni. Di fatto però per lei, visti i buoni rapporti tra Roma e Washington si configura quel ruolo di mediatrice tra USA e Bruxelles di cui si parla da tempo.

Dal PPE si leva la voce di Weber, "pieno sostegno, difende gli interessi UE", anche se il timore che Meloni possa fare gli interessi dell'Italia, agita alcuni paesi come la Francia. "I rapporti personali in alcuni casi possono fare la differenza" afferma Squeri "speriamo che in questo caso, il rapporto tra Meloni e Trump possa essere utilizzato in modo positivo non solo in chiave nazionale ma anche europea".

L'efficacia della formula "zero per zero"

"La trattativa con Trump potrebbe non portare i frutti sperati" ci spiega Valentina Meliciani Direttrice del Luiss Leap. "E' importante pensare a misure alternative per sostenere i settori sia in chiave nazionale che europea". "Serve approntare una strategia che limiti gli effetti recessivi dei dazi di Trump sull'economia che ha un tasso di crescita basso".

L'approccio "zero per zero" è condiviso sia dalla Meloni che Von der Leyen, continua Meliciani, "tutte e due hanno proposto questo tipo di accordo che poi non sarà zero per zero, ma significa dire veniamoci incontro per ridurre le restrizioni commerciali piuttosto che mettere in atto delle ritorsioni".

"Se Trump risponderà negativamente a questa via, è chiaro che bisognerà pensare ad altri tipi di misure" ha concluso Meliciani. In attesa di capire quali saranno in concreto gli effetti dei dazi sui diversi settori, la stessa Meloni li ha definiti "non quantificabili", in molti soprattutto tra i politici, auspicano un ripensamento da parte dell'amministrazione americana.

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