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Dazi Usa, Meloni: "Sbagliati ma non sono catastrofe, rispondere con altri dazi non è scelta giusta"

La premier Giorgia Meloni
La premier Giorgia Meloni Diritti d'autore  Ludovic Marin/AP
Diritti d'autore Ludovic Marin/AP
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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In un'intervista al Tg1 la presidente del Consiglio ha definito la decisione di Trump di imporre dazi all'Unione europea sbagliata ma non una catastrofe. Secondo Meloni rispondere con altre tariffe potrebbe non essere la scelta migliore e ha invitato l'Ue a rivedere il Patto di stabilità

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"Penso che la scelta degli Stati Uniti sia una scelta sbagliata, che non favorisce né l'economia europea né quella americana, ma penso anche che non dobbiamo alimentare l'allarmismo che sto sentendo in queste ore", ha detto la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni in un'intervista al Tg1,a quasi 24 ore di distanza dall'annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre dazi al 20 per cento alle importazioni dai Paesi europei.

"Il mercato degli Stati Uniti è un mercato importante per le esportazioni italiane, vale alla fine il 10 per cento del complessivo delle nostre esportazioni e noi non smetteremo di esportare negli Stati Uniti. Significa che ovviamente abbiamo un altro problema che dobbiamo risolvere, ma non è la catastrofe che insomma, alcuni stanno raccontando", ha aggiunto la premier rispondendo alle critiche mosse dalle opposizioni.

"Stiamo facendo e dobbiamo fare uno studio sull'impatto reale che settore per settore ha questa scelta" di imporre dazi: "ci confronteremo la settimana prossima con i rappresentanti delle categorie produttive per confrontare anche con le stime che hanno loro, cercare le soluzioni migliori".

Meloni: Rispondere con altri dazi non è scelta migliore

Sulle possibili reazioni alla guerra commerciale scatenata dal presidente Usa Donald Trump Meloni ha dichiarato che "bisogna ovviamente condividere le nostre proposte con i partner europei. Qui sì ci sono scelte che possono essere diverse. Ad esempio, io non sono convinta che la scelta migliore sia quella di rispondere a dazi con altri dazi, perché l'impatto potrebbe essere maggiore sulla nostra economia rispetto a quello che accade fuori dai nostri confini".

"E bisogna aprire una discussione franca, nel merito, con gli americani con l'obiettivo dal mio punto di vista di arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli".

Meloni: L'Ue riveda il patto di stabilità

"Il ruolo dell'Italia è portare gli interessi italiani, particolarmente in Europa, perché mentre noi trattiamo con gli americani, rimane che ci sono molte cose che possiamo fare per rimuovere i dazi che l'Unione europea si è autoimposta", ha detto Meloni.

"Cito per esempio", ha proseguito la premier esempio, "le regole ideologiche non condivisibili del Green Deal sul settore dell'automotive, che oggi è colpito dai dazi. Cito l'energia, che è un fattore di competitività sul quale dobbiamo avere molto più coraggio. Cito la semplificazione, perché siamo soffocati dalle regole. Cito il Patto di stabilità: forse una revisione del patto di stabilità a questo punto sarebbe necessaria".

"Queste sono le proposte che l'Italia porterà in Europa ed è possibile che non siano perfettamente sovrapponibili con i partner ma abbiamo il dovere di farlo", ha concluso la premier.

Subito dopo l'annuncio di mercoledì sera la presidente del Consiglio aveva annullato gli impegni previsti in agenda per la giornata di giovedì, in modo da poter concentrare la propria attività sulle azioni da intraprendere

La reazione delle alte cariche dello Stato

Dalle alte cariche dello Stato quasi una voce corale. Nelle scorse ore anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito le tariffe commerciali "un errore profondo", auspicando da parte dell'Unione europea una "risposta compatta, serena, determinata".

"Dialogo e schiena dritta a difesa del sistema produttivo italiano". Questa la prima reazione del vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all'annuncio dei dazi di Trump, che sollecita una risposta comune.

Siamo già al lavoro con l'Ue e i partner europei per una prima valutazione e una risposta comune. A Bruxelles vedrò il commissario al Commercio Maros Sefcovic.

È necessaria una risposta basata su un approccio pragmatico, basato sul dialogo (...) che tenga conto delle preoccupazioni americane ma tuteli i sacrosanti interessi europei
Antonio Tajani
ministro degli Esteri

"Il governo - assicura Tajani - non lascerà indifeso il sistema produttivo italiano, lavoreremo alla diversificazione dei mercati di sbocco dei nostri prodotti, come indicato dal Piano d'azione per l'export".

Secondo Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione, il Sud e il Pnrr, "la prima risposta la deve dare l'Ue. Certo, non bisogna dare delle risposte di pancia".

"Da Paese esportatore i dazi ci preoccupano, il 20 per cento è un dato importante ma aspettiamo di capire esattamente quali saranno gli effetti delle scelte dell'amministrazione americana" ha dichiarato Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare.

La politica del commercio estero è una prerogativa della Commissione europea e l'Italia intende agire per rafforzare l'Ue in questo negoziato.

Ma si possono coadiuvare le trattative anche con dialoghi bilaterali per aiutare a tutelare gli interessi nazionali, è una possibilità
Francesco Lollobrigida
ministro dell'Agricoltura

"Il dazio al 20 per cento su tutti i prodotti agroalimentari made in Italy porterà a un rincaro da 1,6 miliardi per i consumatori americani, con un calo delle vendite che danneggerà le imprese italiane". È quanto stima la Coldiretti, che aggiunge: "Al calo delle vendite va poi aggiunto il danno in termini di deprezzamento delle produzioni, da calcolare filiera per filiera, legato all'eccesso di offerta senza sbocchi in altri mercati. Occorre ora lavorare a una soluzione diplomatica che venga portata avanti in sede europea".

L'opposizione attacca il governo: "Una catastrofe"

Dall'opposizione Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Pd, un attacco al'esecutivo: "I dazi di Trump colpiranno tutti, mettendo in crisi il commercio internazionale. Chi, nella destra che sta al governo, li riteneva un'opportunità o un'eventualità di cui poter discutere col presidente Usa, dovrebbe confrontarsi con il mondo reale e parlare con le nostre imprese".

Commenti aspri anche da parte della vice presidente del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino: "I dazi sono una catastrofe per il nostro tessuto produttivo, una catastrofe annunciata perché Trump sta facendo quel che aveva promesso in campagna elettorale. Il punto è che cosa ha fatto Giorgia Meloni in questi mesi per tutelare le nostre imprese: ha prima minimizzato il problema, e non dimentichiamo addirittura Salvini che diceva che i dazi sarebbero stati un'opportunità".

Confindustria: "Servono decisioni straordinarie"

"Trump ha ridefinito i confini del commercio mondiale, confermando che stiamo vivendo un momento straordinario che ha bisogno di decisioni straordinarie. La sfida europea è mantenere e aumentare la presenza di industria e lavoratori in Europa" ha commentato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.

Occorre un piano straordinario su tre capitoli: investimenti, sburocratizzazione per eliminare i dazi interni, e recupero di competitività su fattori chiave quali l'energia.

Contiamo su una risposta compatta e responsabile di tutte le forze politiche per arrivare a un'azione che sia immediata e tangibile
Emanuele Orsini
presidente di Confindustria

Intanto, le Borse europee aprono in profondo rosso con l'avvio dei dazi americani. Sui mercati torna un clima di forte preoccupazione per la guerra commerciale, con gli analisti che vendono aumentare i rischi di una recessione globale. In forte calo Francoforte (-2,4 per cento), Parigi (-2,15 per cento) e Londra (-1,43 per cento).

A Piazza Affari Stellantis scivola dopo la conferma, da parte della Casa Bianca, di tariffe al 25 per cento per il comparto auto. Nei primi minuti di scambi il titolo registra un calo del 2,18% a 9,970 euro.

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