Con il bestiame ridotto dalla siccità e i prezzi in aumento a causa dell'inflazione, il re Mohammed VI ha chiesto alla popolazione di non uccidere le pecore
Il re del Marocco Mohammed VI ha esortato la popolazione a non acquistare pecore da macellare durante le festività dell'Eid al-Adha di quest'anno, a causa dell'enorme diminuzione del numero di ovini nel Paese.
In un messaggio letto alla televisione statale Al Aoula questa settimana, il monarca ha affermato che l'inflazione record e il cambiamento climatico sono responsabili dell'impennata dei prezzi del bestiame e della carenza di pecore.
"Vogliamo consentirvi di compiere questo rito nelle migliori condizioni possibili. Ma dobbiamo considerare le sfide climatiche ed economiche che il nostro Paese si trova ad affrontare", ha scritto re Mohammed VI, che è anche la massima autorità religiosa dello Stato nordafricano.
"Eseguire (il sacrificio) in queste circostanze causerebbe un danno ad ampi segmenti del nostro popolo, specialmente a chi ha un reddito basso", ha aggiunto.
Cos'è l'Eid al-adha
L'Eid al-adha, che quest'anno si svolge a giugno, è la "festa del sacrificio" annuale in cui i fedeli musulmani macellano il bestiame per onorare il profeta Ibrahim.
Secondo il Corano, Abramo si preparò a sacrificare suo figlio come atto di obbedienza a Dio, che intervenne e sostituì il bambino con una pecora.
Si tratta di una festa centrale per milioni di musulmani in tutto il mondo, dal Marocco all'Indonesia. La tradizione è così radicata che le famiglie spesso prendono in prestito denaro o accendono mutui per sacrificare ovini.
Il costo di una pecora può spesso superare i guadagni mensili delle famiglie nel Paese nordafricano, dove il salario minimo mensile è di circa 3mila dirham marocchini (290 euro).
I prezzi sono diventati così esorbitanti che lo scorso anno il 55 per cento delle famiglie intervistate dall'Ong Moroccan Center for Citizenship ha dichiarato di faticare a coprire i costi di acquisto per le pecore e gli utensili necessari per prepararle.
Le cause dell'impennata del costo delle pecore
Le impennate dei prezzi sono dovute ai pascoli sempre più secchi, che riducono lo spazio per l'allevamento e fanno aumentare i costi dei mangimi per pastori e agricoltori.
All'inizio del mese il ministro dell'Agricoltura del Marocco ha dichiarato che le precipitazioni di questa stagione sono attualmente inferiori del 53 per cento alla media annuale degli ultimi 30 anni. Così, il numero di ovini e bovini si è ridotto del 38 per cento rispetto al 2016, quando il Paese ha condotto l'ultimo censimento del bestiame.
Negli ultimi anni il Marocco ha importato bestiame per compensare il calo dei capi autoctoni. Si prevede che lo Stato nordafricano riceverà 100mila pecore quest'anno da Romania, Spagna e Australia.
Nel tentativo di mantenere i prezzi stabili, quest'anno Rabat ha eliminato i dazi all'importazione e l'Iva sul bestiame e sulla carne rossa. È la prima volta in quasi tre decenni che il Paese chiede ai cittadini di rinunciare alle feste di Eid al-Adha.
Il Marocco si è trasformato negli ultimi decenni: da nazione prevalentemente agricola è divento un'economia mista, in cui le città dispongono di infrastrutture moderne. Ma l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari continua a essere un problema per molti cittadini.