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Stati Uniti, Trump impone sanzioni alla Corte penale internazionale per le indagini su Israele

Il Presidente Donald Trump incontra il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale della Casa Bianca, martedì 4 febbraio 2025, a Washington.
Il Presidente Donald Trump incontra il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale della Casa Bianca, martedì 4 febbraio 2025, a Washington. Diritti d'autore  Evan Vucci/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Evan Vucci/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il presidente degli Stati Uniti ha accusato la Corte penale internazionale di azioni illegittime e senza fondamento che prendono di mira gli Stati Uniti e lo stretto alleato Israele. La decisione potrebbe avere un grave effetto sulle vittime di abusi dei diritti umani

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato giovedì un ordine esecutivo che impone sanzioni alla Corte penale internazionale per le indagini su Israele.

Né gli Stati Uniti né Israele sono membri o riconoscono la Corte. Israele è uno stretto alleato degli Stati Uniti e la Corte ha recentemente emesso un mandato di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per le sue azioni nei confronti dei palestinesi di Gaza dopo l'attacco di Hamas contro Israele nell'ottobre 2023.

L'ordine firmato da Trump accusa la Corte penale internazionale di aver intrapreso "azioni illegittime e prive di fondamento contro gli Stati Uniti e il nostro stretto alleato Israele" e di aver abusato del suo potere emettendo "mandati di arresto privi di fondamento" contro Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant.

L'azione di Trump è arrivata mentre Netanyahu era in visita a Washington. Il premier israeliano ha avuto un colloquio con Trump martedì e poi ha trascorso parte della giornata di giovedì incontrando i legislatori di Capitol Hill.

"La Corte penale internazionale non ha giurisdizione sugli Stati Uniti o su Israele", si legge nell'ordine, aggiungendo che la Corte ha creato un "pericoloso precedente" con le sue azioni contro entrambi i Paesi.

L'ordine dice che gli Stati Uniti imporranno "conseguenze tangibili e significative" ai responsabili delle "trasgressioni" della Cpi. Le azioni possono includere il blocco di proprietà e beni e il divieto di ingresso negli Stati Uniti per funzionari, dipendenti e parenti della Cpi.

Le critiche all'ordine contro la Cpi firmato da Trump

Gli attivisti per i diritti umani hanno affermato che sanzionare i funzionari della Corte avrebbe un effetto raggelante e andrebbe contro gli interessi degli Stati Uniti in altre zone di conflitto in cui la Corte sta indagando.

"Le vittime di abusi dei diritti umani in tutto il mondo si rivolgono alla Corte penale internazionale quando non hanno altro posto dove andare, e l'ordine esecutivo del presidente Trump renderà più difficile per loro trovare giustizia", ha dichiarato Charlie Hogle, avvocato del progetto sulla sicurezza nazionale dell'American Civil Liberties Union.

"L'ordine solleva anche serie preoccupazioni per il Primo Emendamento, perché mette le persone negli Stati Uniti a rischio di dure sanzioni per aver aiutato il tribunale a identificare e indagare su atrocità commesse ovunque, da chiunque". Hogle ha affermato che l'ordine "è un attacco sia alla responsabilità che alla libertà di parola".

Perché gli Usa non sono membri della Cpi

Come Israele, gli Stati Uniti non sono tra i 124 membri della Corte e da tempo nutrono il sospetto che una "Corte globale" di giudici non eletti possa perseguire arbitrariamente funzionari statunitensi. Una legge del 2002 autorizza il Pentagono a liberare qualsiasi americano o alleato americano detenuto dalla Corte. Nel 2020, Trump ha sanzionato il predecessore del procuratore capo Karim Khan, Fatou Bensouda, per la sua decisione di aprire un'inchiesta sui crimini di guerra commessi da tutte le parti, compresi gli Stati Uniti, in Afghanistan.

Tuttavia, le sanzioni sono state revocate sotto il presidente Joe Biden e gli Stati Uniti hanno iniziato a collaborare tiepidamente con il tribunale, soprattutto dopo che nel 2023 Khan ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di crimini di guerra in Ucraina.

Eventuali sanzioni potrebbero indebolire il tribunale, rendendo più difficili gli spostamenti dei suoi investigatori e compromettendo la tecnologia sviluppata dagli Stati Uniti per salvaguardare le prove. L'anno scorso la Corte ha subito un grave attacco informatico che ha impedito ai dipendenti di accedere ai file per settimane.

Netanyahu ringrazia Trump, Costa: "Minata indipendenza della Cpi"

"Grazie, presidente Trump, per il suo coraggioso Ordine Esecutivo alla CpiI. Difenderà l'America e Israele dalla corte corrotta antiamericana e antisemita che non ha giurisdizione o base per impegnarsi in azioni legali contro di noi", lo ha scritto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu su X.

"La Cpi ha condotto una campagna spietata contro Israele come prova generale per un'azione contro l'America. L'ordine esecutivo del presidente Trump protegge la sovranità di entrambi i Paesi e dei suoi coraggiosi soldati. Grazie, presidente Trump", ha aggiunto Netanyahu.

"Sanzionare la Cpi minaccia l'indipendenza della Corte e mina il sistema di giustizia penale internazionale nel suo complesso", ha scritto sui social il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.

"La Cpi garantisce l'accertamento delle responsabilità per i crimini internazionali e dà voce alle vittime in tutto il mondo. Deve poter proseguire liberamente la lotta contro l'impunità globale", ha scritto venerdì mattina sui social la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. "L'Europa sarà sempre a favore della giustizia e del rispetto del diritto internazionale", ha poi aggiunto.

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