Il primo ministro israeliano è il primo leader straniero a incontrare il presidente Usa dal suo insediamento. Un segnale della stretta intesa che lega i due e di cui Trump non fa mistero: martedì ha firmato diversi ordini esecutivi contro le agenzie Onu e il regime di Teheran
Questo martedì Donald Trump accoglie il primo ministro Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca con un miliardo di dollari in nuove armi e ordini esecutivi contro l'Onu e l'Iran. Due regali all'amico Bibi, il primo leader straniero a entrare nello Studio Ovale dall'insediamento del presidente statunitense.
Il leader israeliano è volato a Washington per discutere della seconda fase della fragile tregua con Hamas nella Striscia di Gaza, con gli alleati di governo di estrema destra che minacciano di dimettersi se andrà avanti i negoziati da una parte, e Trump che si aspetta una fine rapida del conflitto dall'altra.
Trump ha anche rinnovato l'invito alle Nazioni arabe ad accogliere i palestinesi sfollati della Striscia. "La questione di Gaza non ha mai funzionato”, ha detto ai giornalisti. “Se potessimo trovare il giusto pezzo di terra e costruire per loro dei posti davvero belli... penso che sarebbe molto meglio che tornare a Gaza”.
I regali di benvenuto di Trump a Netanyahu
Sul tappeto rosso il presidente Usa ha steso la richiesta dei leader repubblicani del Congresso di approvare nuovi trasferimenti per circa un miliardo di dollari in 4.700 bombe e altro materiale militare, tra cui bulldozer blindati.
A questo si aggiungono gli ordini esecutivi: martedì Trump ha firmato un ordine per ritirare gli Usa dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhcr) e bloccare i fondi all'Agenzia dell'Onu per il soccorso dei rifugiati palestinesi, l'Urnwa.
In più, ha firmato un ordine esecutivo che punta a negare all'Iran ogni possibilità di munirsi di un'arma nucleare e a contrastare la "maligna influenza" del regime di Teheran. La direttiva chiede al dipartimento del Tesoro di attuare una campagna di pressione tramite nuove sanzioni e il rafforzamento delle misure già in atto.
"È molto duro" come provvedimento, ha commentato Trump. "Spero che non dovremo usarlo molto, non sono contento di farlo", ha aggiunto. Il presidente Usa ha ammonito di aver lasciato degli "ordini" secondo cui se l'Iran lo assassinerà "sarà annientato".