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Qualità della vita 2024: Bergamo la migliore, Reggio Calabria maglia nera

Piazza Vecchia, Bergamo
Piazza Vecchia, Bergamo Diritti d'autore  © Steffen Schmitz (Carschten) / Wikimedia Commons
Diritti d'autore © Steffen Schmitz (Carschten) / Wikimedia Commons
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'indagine del Sole 24 Ore che calcola il benessere nelle province italiane incorona il territorio lombardo, il più colpito dalla pandemia da Covid-19. Seguono Trento e Bolzano, mentre il Sud insegue. Arretrano le grandi città

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Bergamo è la prima città in Italia per qualità della vita. È quanto emerge dal rapporto del Sole 24 Ore che ogni anno misura il benessere nei territori italiani. Dopo la provincia lombarda, premiate Trento e Bolzano, due habitué del podio. In fondo alla classifica, il Mezzogiorno la fa da padrone: maglia nera è Reggio Calabria.

L'edizione del 2024 incorona per la prima volta la provincia di Bergamo dopo il 52esimo posto del 2020, anno della pandemia da Covid-19 che aveva afflitto il territorio come nessuna altra zona d'Italia, e il quinto dello scorso anno, quando era risultata la migliore per l'indice di sportività.

La seconda classificata, Trento sale di un gradino rispetto al 2023, mentre Bolzano fa un salto di dieci posizioni (era tredicesima). Gli indicatori che spingono verso l'alto il Trentino Alto Adige sono soprattutto quelli relativi a demografia, salute e società, ma anche le eccellenze nei depositi bancari, il ridotto numero di famiglie con Isee basso e l'alto tasso di occupazione.

La fotografia restituita dall'indagine si basa su 90 indicatori da fonti certificate divisi in sei categorie: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.

Scendono le grandi città, dove il costo della vita aumenta

Bologna, al nono posto (era terza nel 2023), è l'unica tra le grandi città italiane a figurare in top ten. Milano scende al 12esimo posto, Firenze al 36esimo, con un crollo di ben trenta posizioni dopo essere stata tra le prime dieci per tre anni consecutivi.

Male anche Roma, che segna un meno 24 piombando al 59esimo posto, preceduta da torino 58esima (22 posizioni in meno del 2023).

Mete turistiche, centri economici e politici, pagano la frenata del Pil pro capite e del crescente costo della vita. Alle aumentate presenze turistiche, corrisponde una sempre più pesante incidenza dei canoni di locazione sui redditi medi, oltre all'aumento dell'inflazione. A Roma, il canone d'affitto di un appartamento da 100 metri quadrati in zona semi-centrale pesa per l’81 per cento sul reddito medio dichiarato.

Milano rimane comunque prima nella categoria Affari e Lavoro e terza in ambiente e servizi. Nella città motore dell'economia del Paese, tuttavia, aumenta anche la distanza tra i redditi più alti e quelli più bassi nella popolazione residente, forbice che genera squilibri in quasi tutti i grandi centri.

Dal canto suo, Firenze conserva una leadership importante: è la migliore nell'indice sulla qualità della vita delle donne.

Le fragilità in aumento nei grandi centri urbani lasciano spazio alle medie province: Monza e Brianza è quarta, seguita da Cremona, Udine (la vincitrice dello scorso anno), Verona e Vicenza. Decima, dopo Bologna, è Ascoli Piceno. Il protagonista assoluto del rapporto per il 2024 è il nordest.

Il Sud fanalino di coda, ma con costi più accessibili

Tendenza immutata rispetto agli anni passati è la forte concentrazione delle province del Mezzogiorno nella parte bassa della classifica: la maglia nera, quest’anno, è Reggio Calabria, preceduta da Crotone e Napoli.

Dalla posizione 83 in poi, a comparire sono solo territori del Sud. Città metropolitane come Catania (83esima) e Palermo (100esima), ma anche aree meno urbanizzate come il Sud Sardegna (93esima), Enna (97esima) e Cosenza (102esima).

La migliore area del Sud è Bari che, pur fermandosi al 65esimo posto, migliora di quattro posizioni tornando sopra i livelli del 2022.

Dalla fotografia del Mezzogiorno emergono comunque alcuni aspetti positivi. L'aumentata attrattività sul piano economico e la maggiore accessibilità sul fronte dei costi dell'affitto o dell'acquisto di immobili, aggiunte a una inflazione meno pressante, creano condizioni potenzialmente favorevoli per il futuro.

Contrariamente ai grandi centri del centro-nord, fa passi avanti anche il Pil pro capite, con un trend in miglioramento che premia Palermo, Caltanissetta e Nuoro.

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