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G7 a Fiuggi e Anagni: guerre in Ucraina e in Medio Oriente priorità dei ministri degli Esteri

G7 dei ministri degli Esteri, foto d'archivio
G7 dei ministri degli Esteri, foto d'archivio Diritti d'autore  Domenico Stinellis/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Domenico Stinellis/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Isidoro Patalano
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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I ministri degli Esteri del G7 si incontrano a Fiuggi e Anagni per discutere dei grandi temi internazionali. Il vertice diplomatico è il primo dalla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca e l'ultimo a presidenza italiana

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Fiuggi e Anagni diventano teatro della diplomazia internazionale per due giorni: al via oggi e domani il G7 dei ministri degli Esteri sotto la supervisione del ministro e vicepremier Antonio Tajani, appuntamento che conclude le ministeriali del G7 della presidenza italiana prima di passare il testimone al Canada.

È la seconda riunione del G7 degli Esteri a essere ospitata in Italia nel 2024 e il primo vertice dopo la rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca. La prima riunione si è tenuta a Capri lo scorso aprile.

Il ritorno del candidato repubblicano su una delle poltrone più importanti al mondo prospetta scenari non troppo rassicuranti, ma per i Paesi del G7 è importante continuare a mantenere un legame forte con Washington.

Antonio Tajani, destra, e il Segretario di Stato degli Stati Uniti uscente Antony Blinken, sinistra, al vertice del G7 a Capri, 17 aprile 2024
Antonio Tajani, destra, e il Segretario di Stato degli Stati Uniti uscente Antony Blinken, sinistra, al vertice del G7 a Capri, 17 aprile 2024 AP Photo

"Gli Stati Uniti rimangono il nostro principale alleato per promuovere la stabilità internazionale nel mondo", ha dichiarato il vicepremier lunedì scorso in occasione di un vertice a Bruxelles

Tajani ha detto che è necessario che l'Ue assuma il ruolo da protagonista sul piano internazionale e sia più autonoma, lavorando al contempo per mantenere la nuova amministrazione Trump impegnata nel partenariato transatlantico.

Sul tavolo del G7 nel Lazio ci sono i grandi temi internazionali. Nelle cinque sessioni si discuterà della situazione in Medio Oriente e della grave crisi umanitaria a Gaza, degli equilibri politici nell'Indo-Pacifico e della guerra tra la Russia e l'Ucraina.

Ucraina presente al tavolo del G7: "Sostegno e vicinanza a Kiev"

E proprio il ministro degli Esteri ucraino, Andrij Sybiha, sarà presente all'incontro di Fiuggi e Anagni. Lo ha annunciato il capo della Farnesina la settimana scorsa a margine del Business Forum Italia-Ucraina.

“A mille giorni dall'inizio dell'invasione russa, con decine di migliaia di morti su entrambi i fronti per una scelta scellerata del presidente Vladimir Putin, come paese che presiede il G7 abbiamo voluto promuovere una dichiarazione di sostegno e vicinanza a Kiev da parte dei capi di governo”, ha detto il vicepremier a conclusione del Forum di mercoledì scorso.

"Stiamo assistendo a una violentissima offensiva russa e siamo certi che questa vicinanza al popolo ucraino sia importante", ha aggiunto. "Anche Zelensky ha detto che quello che arriva deve essere l'anno della fine del conflitto. Ci stiamo impegnando per questo" ha dichiarato Tajani.

La presidenza italiana intende confermare il "pieno sostegno del G7 a Kiev, sul piano militare, politico, economico e finanziario, puntando a una pace complessiva, giusta e duratura" in vista della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che si terrà a luglio 2025 a Roma.

La crisi nella Striscia di Gaza è "una priorità"

Grande focus anche sulla situazione in Medio Oriente. Decine sono le persone che soffrono la fame. Le famiglie nei campi profughi nella Striscia che non possono permettersi più di un pasto al giorno sono "in netto aumento", secondo i dati delle Nazioni Unite.

La grave situazione umanitaria nell'ultimo anno dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e le tensioni tra Israele e Libano impongono agli Stati un attenzione particolare. 

È "un G7 in cui ho voluto mettere al centro, oltre all'Ucraina, proprio il Medio Oriente. È molto importante affrontare questa situazione in collaborazione coi Paesi arabi per poter avviare percorsi che portino stabilità nella regione", ha dichiarato Tajani. Secondo il vicepremier “la crisi nella regione è una priorità della presidenza italiana del G7".

“Dobbiamo mantenere il dialogo aperto con tutti gli attori, chiedendo di esercitare moderazione e di impegnarsi per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e in Libano e alla liberazione degli ostaggi". 

Il vicepremier ha poi commentato il mandato di arresto internazionale per il premier israeliano Benjamin Netanyahu emesso dalla Cpi. Il vicepremier lo ha definito "irrealizzabile", sostenendo che "non serve ad accelerare i tempi per raggiungere la pace". "Noi rispettiamo la Corte ma siamo assolutamente convinti che le decisioni della Corte debbano essere giuridiche e non politiche", ha aggiunto.

Sfollati nel campo di Deir al-Balah, Gaza, in fila per la loro razione di pane, 21 novembre 2024
Sfollati nel campo di Deir al-Balah, Gaza, in fila per la loro razione di pane, 21 novembre 2024 AP Photo

Antonio Tajani insiste sulla situazione umanitaria e sulla necessità di continuare a sostenere la missione Unifil. Per la Farnesina è necessario “promuovere un orizzonte politico credibile per la regione che garantisca pace e sicurezza, nella prospettiva di “due popoli, due Stati”.

L’obiettivo dei ministri di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America è quello di rafforzare il ruolo del G7 nel contribuire alla stabilità internazionale e di trovare soluzioni alle crisi mondiali.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, parteciperanno ai lavori del gruppo.

Sono previste inoltre discussioni sulla stabilità dell’Indo-Pacifico, del commercio con la Cina e sulla situazione in Georgia a seguito delle recenti elezioni.

Per il ministro degli Esteri italiano è necessario "mantenere aperto un dialogo costruttivo con le autorità georgiane, chiedendo al contempo chiarezza sulle irregolarità denunciate in occasione del voto".

Le sessioni si concluderanno nel pomeriggio di martedì con una conferenza stampa in cui verranno illustrate le dichiarazioni finali.

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