I manifestanti protestano contro un disegno di legge che permetterebbe a società russe di partecipare a progetti di investimento immobiliare e di acquistare proprietà nella regione separatista georgiana
Migliaia di manifestanti hanno preso d'assalto venerdì il palazzo del Parlamento e l'ufficio presidenziale a Sukhumi, la capitale della regione georgiana dell'Abkhazia, per protestare contro un disegno di legge in discussione che permetterebbe a società russe di partecipare a progetti di investimento immobiliare e quindi di acquistare proprietà nel territorio.
La sommossa nella regione separatista sostenuta da Mosca ha provocato almeno otto feriti. Dopo aver sfondato un cancello con un camion, i manifestanti sono entrati nell'area vicina al Parlamento, lanciando pietre e bastoni contro la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni.
I dimostranti hanno dichiarato che avrebbero continuato l'occupazione fino a quando il presidente Aslan Bzhania non si fosse dimesso e non fossero state convocate elezioni anticipate.
Il ministro dell'Interno, Robert Kiurt, e il capo del Servizio di sicurezza, Dmitrij Kuchberia, sono usciti in piazza per trattare con i partecipanti, mentre deputati e ministri hanno lasciato il complesso di edifici.
Il Parlamento avrebbe dovuto discutere la ratifica della misura, ma la sessione è stata rinviata quando i manifestanti si sono radunati davanti ai cancelli.
Gli oppositori dicono che la legge farebbe salire i prezzi degli appartamenti e rafforzerebbe il dominio di Mosca nella regione.
L'Abkhazia, che ha un territorio di soli 8600 chilometri quadrati sul Mar Nero e 244mila abitanti, ha dichiarato l'indipendenza dalla Georgia fin dal 1992, ma è riconosciuta soltanto da cinque Paesi, tra cui la Russia, da cui dipende per la sua sopravvivenza economica e militare.