In un video in lingua coreana il progetto di Kiev "I Want to Live" invita i soldati nordcoreani ad arrendersi alle forze ucraine, mentre Zelensky fa sapere che le truppe di Pyongyang dovrebbero essere schierate sul campo tra domenica e lunedì
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Il progetto ucraino "I Want to Live" ha pubblicato un nuovo video in lingua coreana nel quale si invitano i soldati nordcoreani ad arrendersi alle forze ucraine quando arriveranno nelle zone di combattimento.
Il video mostra i campi di prigionia in Ucraina e promette che, dopo la resa, i soldati saranno tenuti in conformità con le Convenzioni di Ginevra, con la garanzia di condizioni sicure di detenzione, cibo e assistenza medica da parte ucraina.
"Non importa quanti soldati Pyongyang invierà per aiutare la Russia né la destinazione - i campi di prigionia ucraini sono pronti ad accogliere soldati di qualsiasi nazionalità, religione e visione ideologica".
Secondo la Direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino le prime unità militari nordcoreane sono arrivate mercoledì nella regione russa di Kursk. Sul suo profilo X venerdì Volodymyr Zelensky ha comunicato che i primi soldati nordcoreani dovrebbero essere schierati dalla Russia nelle zone di combattimento già tra il 27 e il 28 ottobre.
Che cos'è il progetto "I Want To Live"?
Lanciata nel settembre del 2022 dalla Direzione principale dei servizi segreti ucraini, la linea diretta, attiva 24 ore su 24, ha lo scopo di aiutare i soldati russi a consegnarsi volontariamente all'esercito ucraino.
A giugno più di 300 militari russi si sono arresi agli ucraini, utilizzando l'iniziativa creata dal governo, ha dichiarato all'inizio dell'anno Andrii Yusov, rappresentante dell'intelligence della difesa ucraina.
"Il numero di persone disposte ad arrendersi è aumentato. Solo nell'ambito di questo progetto, più di 300 russi si sono già arresi alla prigionia ucraina - ha spiegato Yusov -. Alcuni di loro hanno espresso immediatamente il desiderio di non essere scambiati o addirittura di unirsi alle forze di sicurezza e di difesa".
Secondo Yusov sono state inviate più di 35mila domande "per lo più da personale militare russo in servizio, così come da persone che potrebbero finire nelle Forze Armate di Mosca e che vogliono proteggersi, non volendo prendere parte alla guerra di aggressione e non diventando criminali di guerra".
La stragrande maggioranza di loro è disposta a tornare in patria dopo la fine del conflitto, ma per evitare futuri problemi con la legge vengono registrati come catturati e non contrassegnati come se avessero volontariamente disertato o si fossero arresi.
Il progetto "I Want To Live" anche per le truppe nordcoreane?
I cittadini nordcoreani non hanno accesso a Internet e pochissimi possiedono un computer. Gli smartphone in Corea del Nord hanno funzioni limitate e sono soggetti a misure di sorveglianza e controllo che li rendono utili solo per le comunicazioni di base e per il consumo di contenuti approvati dallo Stato.
In Russia il sito web del progetto "I Want To Live" è stato vietato a livello nazionale meno di un mese dopo il suo lancio. Utilizzando una Vpn è ancora possibile accedere alla hotline e un chatbot gestito dal ministero della Difesa ucraino.
Rivolgendosi ai soldati di Pyongyang in coreano, il nuovo video recita: "Non dovete morire senza senso in terra straniera. Non dovete ripetere il destino di centinaia di migliaia di soldati russi che non torneranno mai a casa".