La tempesta ha colpito la provincia di Guantanamo provocando ingenti danni e allagamenti. Intanto, il Paese è al quarto giorno di blackout: a L'Avana montano le proteste
È di almeno sei morti il bilancio delle vittime causate dall'uragano Oscar a Cuba. Nelle scorse ore le forti piogge hanno colpito la provincia di Guantanamo, nell'est dell'isola, mentre il Paese è rimasto in gran parte paralizzato a causa del blackout in corso da quattro giorni e delle proteste della popolazione scesa in strada la scorsa notte nella capitale L'Avana.
Oscar, classificato come tempesta tropicale, ha toccato terra domenica prima di attraversare l'est del Paese nella giornata di lunedì. "Purtroppo, secondo informazioni preliminari, sei vite umane sono state perse nel comune di San Antonio del Sur", ha dichiarato il presidente cubano Miguel Díaz-Canel, intervenuto lunedì sera alla televisione pubblica.
Il capo di Stato, che ha annullato la partecipazione al vertice Brics di Kazan, ha aggiunto che nella provincia di Guantanamo intere aree sono allagate e i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere le zone colpite.
Già prima dell'arrivo dell'uragano Oscar, Cuba era alle prese con la quarta notte consecutiva di blackout. A L'Avana, dove sono rimaste al buio circa il novanta per cento delle utenze, alcuni abitanti in protesta sono scesi per le strade con pentole e padelle nella sera di lunedì, altri hanno manifestato dai balconi. Alcuni hanno bloccato una strada con la spazzatura.
Il presidente Díaz-Canel ha avvertito che i comportamenti di disobbedienza civile non verranno tollerati in alcun modo e che non verrà permesso "alcun vandalismo, né che qualcuno disturbi la tranquillità della gente”.
Al momento, la fornitura di energia elettrica è stata ripristinata solo per un terzo.
Il Paese dovrà ridurre la domanda di energia elettrica
Il blackout è il peggiore a Cuba da quando l'uragano Ian colpì l'isola nel 2022 danneggiando gli impianti elettrici.
Il governo ha annunciato misure di emergenza per ridurre la domanda di elettricità, tra cui la chiusura di scuole e università e di alcuni uffici pubblici, oltre alla cancellazione dei servizi non essenziali.
Le autorità locali hanno dichiarato che l'interruzione è stata causata dal recente aumento della domanda da parte delle piccole e medie imprese e dei condizionatori d'aria delle abitazioni. La situazione è poi precipitata a causa di guasti alle vecchie centrali termoelettriche e alla mancanza di carburante per il funzionamento di alcune strutture.
Vicente de la O Levy, ministro dell'Energia, ha dichiarato che Messico, Colombia, Venezuela e Russia hanno offerto il loro aiuto a Cuba.
La crisi economica e l'embargo commerciale
Il blackout degli ultimi giorni fa seguito a un periodo di forte instabilità a Cuba, culminato con le proteste del luglio 2021, le più partecipate degli ultimi trenta anni.
Il Paese sta affrontando una profonda crisi economica che ha provocato un massiccio aumento dei prezzi su farmaci, prodotti alimentari e materie prime. Oltre mezzo milione di cubani ha lasciato il Paese negli ultimi anni, emigrando verso gli Stati Uniti e l'Europa.
L'Avana e i suoi alleati puntano il dito contro l'embargo commerciale degli Stati Uniti sull'isola. In risposta, l'addetta stampa della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha dichiarato lunedì che la “cattiva gestione a lungo termine della politica economica e delle risorse da parte del governo cubano ha certamente aumentato le difficoltà della gente a Cuba”.