Altri colpi sparati lunedì da Hezbollah, a poche ore dal peggiore attacco del gruppo filoiraniano da quando sono iniziate le operazioni di terra di Israele oltreconfine. Raid nel centro di Gaza sull'ospedale di Al Aqsa, a Deir al Balah, tendopoli di sfollati in fiamme
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Hezbollah ha comunicato di avere sparato contro una base navale a ovest di Haifa, lunedì mattina, attacco sventato dalla contraerea di Israele che ha abbattuto dieci razzi provenienti dal Libano secondo media locali.
La zona, nel nord di Israele, è la stessa in cui quattro soldati sono stati uccisi e circa 60 feriti (otto in gravi condizioni) in un attacco di droni di Hezbollah, domenica, contro una base militare a Binyamina. Si tratta del più grave attacco della milizia libanese contro Israele da quando l'esercito israeliano (Idf) ha lanciato la sua operazione di terra in Libano oltre due settimane fa.
"L'impatto dell'attacco ha causato ferite dovute all'esplosione e alle schegge, ferite gravi. I feriti hanno avuto bisogno di cure e trattamenti medici salvavita e sono stati rapidamente evacuati negli ospedali", ha detto uno dei paramedici intevenuti alla base, Rafi Sheva.
Hezbollah ha rivendicato l'attacco come una rappresaglia per i bombardamenti israeliani su Beirut di giovedì, che hanno ucciso 22 persone.
Israele dispone di sistemi avanzati di difesa aerea, quindi è raro che così tante persone vengano ferite da droni o missili. Ma il gruppo filoiraniano ha dichiarato di avere lanciato decine di missili per occupare i sistemi di difesa aerea israeliani durante l'assalto di "squadroni" di droni contro la struttura della brigata Golani.
La base è stata visita dal ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, che ha assicurato che il Paese imparerà la lezione e sarà in grado di "affrontare la minaccia dei droni".
Raid su scuola a Gaza uccide decine di persone tra cui bambini
Medici palestinesi riferiscono che dieci persone sono state uccise e almeno trenta ferite negli attacchi aerei israeliani che, lunedì, hanno colpito un centro di distribuzione alimentare nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Tra le vittime ci sono donne e bambini.
Poche ore prima un bombardamento sull'ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, che ospita molti sfollati nella città centrale di Deir-al Balah, ha causato almeno quattro morti e decine di feriti, ma si teme che il bilancio sia più grave dal momento che la tendopoli improvvisata nel cortile della struttura sanitaria ha preso fuoco.
Secondo l'Idf, la struttura ospitava un centro di comando di Hamas, per quanto in immagini che circolano in rete si vedono pazienti ardere vivi ancora attaccati alle flebo.
Una quarantina di persone, tra cui almeno 12 bambini, è morta in vari raid israeliani domenica sulla Striscia. Il più grave è stato quello sulla scuola al-Mufti nel campo profughi Nuseirat, in cui sono rimaste uccise almeno 22 persone, incluso almeno un neonato.
Continua a preoccupare anche la situazione umanitaria. "Il livello di aiuti, misurato dal numero di camion che entrano a Gaza, è al livello più basso dall'inizio della guerra" ha detto lunedì a Lussemburgo Josep Borrell.
"A 400mila persone è stato chiesto di lasciare di nuovo il Nord e andare al Sud", ha proseguito Borrell. "Chiediamo di nuovo un cessate il fuoco, un cessate il fuoco immediato su tutta la regione per evitare una guerra con conseguenze drammatiche per tutti noi", ha concluso l'Alto rappresentante dell'Unione europea per la Politica estera e di sicurezza.
Secondo le autorità sanitarie di Gaza il bilancio di un oltre un anno di guerra è salito a 42.289 morti e 98.684 feriti palestinesi.
Gli Usa inviano sistema di difesa Thaad e 100 militari in Israele
Domenica gli Stati Uniti hanno annunciato l'invio in Israele di una batteria di intercettori Thaad (Terminal High Altitude Area Defence) e un centinaio di soldati. L'Iran ha avvertito Washington di tenersi fuori da Israele.
Hezbollah ha iniziato a sparare contro il nord di Israele all'indomani dell'avvio delle operazioni militari nella Striscia di Gaza. Questi scambi di fuoco quasi quotidiani hanno causato lo sfollamento di decine di migliaia di persone verso Tel Aviv e altrettante dal sud del Libano, per quanto l'aviazione israeliana abbia preso di mira obiettivi anche nella capitale e nel nord e nell'est del Paese.
Dalla fine di settembre Israele impegna circa 15mila militari nel sud del Libano, arrivati a contatto più volte anche con i caschi blu dell'Onu, dispiegati nella zona, suscitando reazioni internazionali (inclusa quella dell'Italia, che schiera il contingente militare più numeroso della missione Unifil).
Al coro di richieste di cautela all'Idf si sono aggiunte lunedì quelle di Austria e Spagna, i cui ministri sono intervenuti in Lussemburgo al Consiglio Affari esteri Ue.
Arrivando alla riunione, l'Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell ha comunicato l'accordo raggiunto tra i 27 per la condanna agli attacchi israeliani alla missione Unifil dei giorni scorsi, per quanto vi siano poi divisioni sullo stop di armi a Israele, per esempio tra Francia e Repubblica Ceca, e la richiesta del governo di Madrid di bloccare persino gli accordi commerciali.