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Patrioti per l'Europa: le reazioni italiane alla creazione della nuova alleanza

La premier italiana Giorgia Meloni
La premier italiana Giorgia Meloni Diritti d'autore Domenico Stinellis/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Domenico Stinellis/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Con 84 membri, i Patrioti per l'Europa superano sia i Conservatori e riformisti europei, che ne hanno 78, che i liberali di Renew Europe con 76 deputati. Jordan Bardella è stato eletto capogruppo, Roberto Vannacci vice

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Dopo l'adesione della Lega di Matteo Salvini all'alleanza lanciata dal primo ministro ungherese Viktor Orbán insieme ai leader dei partiti nazionalisti di Cechia e Austria, ci si chiede se ci possa essere un impatto in Italia sulla tenuta della coalizione di governo.

Con 84 membri i Patrioti hanno superato sia i Conservatori e riformisti europei, che ne hanno 78, che i liberali di Renew Europe con 76 deputati. L'obiettivo iniziale di Orbán di diventare la terza forza del Parlamento europeo è stato subito raggiunto dopo l'adesione del Rassemblement national francese e della Lega, i due partiti principali dell'ormai scomparso Identità e Democrazia.

La decisione di Matteo Salvini di unirsi al gruppo Patrioti per l’Europa di Orban ha provocato qualche malumore, ma soprattutto ha portato molti a chiedersi se l’iniziativa potrebbe provocare qualche scossone alla maggioranza di governo.  

Nessun rischio per la stabilità del governo italiano

Secondo Paolo Borchia, Capo delegazione Lega al Parlamento Europeo, la loro recente affiliazione al gruppo di Orban non pone rischi per la stabilità della coalizione di governo. “Non c'è niente di male ad avere opinioni diverse su alcune questioni europee tra i partiti di destra,” dice Borchia. “Al contrario,” aggiunge, “è un'opportunità che arricchisce piuttosto che un ostacolo. Questo governo ha guadagnato la fiducia del popolo italiano ed è giusto che continui a fare il suo lavoro. Per quanto riguarda le dinamiche europee, queste avranno ripercussioni che non destabilizzeranno il governo.”  

E anche quando si tratta delle questioni più divisive come la guerra in Ucraina, il Capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo spiega che è cruciale fare una distinzione tra gli obiettivi e gli strumenti utilizzati per raggiungerli. Per Borchia la Lega ha sempre lavorato in sinergia con gli altri due partner politici riguardo all'approccio del governo alle questioni europee in relazione alla guerra. “Ci possono essere differenze,” spiega, “nei modi e negli strumenti utilizzati per porre fine al conflitto.”  

Sostegno politico al minimo per Salvini

Secondo l'analista politico e professore all'Università Luiss di Roma, Lorenzo Castellani, Salvini non riesce a contare su un forte sostegno politico.“Non ha abbastanza potere per minare né la leadership di Giorgia Meloni né abbastanza sostegno elettorale per innescare elezioni anticipate o una crisi di governo.”, “Meloni”, continua Castellani “dovrà decidere da che parte stare, se schierarsi con la maggioranza o meno.”  

Per ora la premier italiana Giorgia Meloni ha optato per un basso profilo, nessun commento anche dal suo partito Fratelli d'Italia. In attesa dei prossimi appuntamenti a Bruxelles di metà luglio durante i quali prenderà forma il nuovo Parlamento.

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