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Patrioti per l'Europa: il gruppo di Orbán è la terza forza del Parlamento europeo

Il leader della RN Jordan Bardella è stato nominato presidente del gruppo, un ruolo paragonabile a quello del capogruppo.
Il leader della RN Jordan Bardella è stato nominato presidente del gruppo, un ruolo paragonabile a quello del capogruppo. Diritti d'autore  Alain ROLLAND/ European Union 2023 - Source : EP
Diritti d'autore Alain ROLLAND/ European Union 2023 - Source : EP
Di Vincenzo Genovese & Michela Morsa
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il gruppo nazionalista "Patrioti per l'Europa" è stato ufficialmente costituito al Parlamento europeo: con 84 eurodeputati è il terzo gruppo più numeroso dell'emiciclo

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L'alleanza lanciata dal primo ministro ungherese insieme ai leader dei partiti nazionalisti di Cechia e Austria si è allargata molto rapidamente, decretando la fine del gruppo Identità e democrazia, che in pochi giorni ha visto passare quasi tutti i suoi partiti al nuovo gruppo. Molti avevano annunciato la loro adesione nella settimana precedente all'otto luglio, giorno della costituzione ufficiale in Parlamento che ha visto unirsi anche il Rassemblement national francese e la Lega, i due partiti principali dell'ormai scomparso Id.

"Il nostro obiettivo a lungo termine è cambiare il processo decisionale dell’Unione europea"
Kinga Gál
Prima vice-presidente del gruppo Patrioti per l'Europa

Quali partiti hanno aderito a Patrioti per l'Europa

La delegazione più numerosa all'interno dei Patrioti sarà proprio quella del Rassemblement national, con trenta eurodeputati. Seguono Fidesz di Orbán con dieci, la Lega di Matteo Salvini con otto e il partito Ano di Andrej Babiš, l'ex primo ministro ceco, con sette.

Del gruppo fanno parte anche il Partito della Libertà austriaco (Fpö), lo spagnolo Vox e l'olandese Pvv, ciascuno con sei eurodeputati. Tre rappresentanti per Vlaams Belang, partito separatista fiammingo del Belgio, due per il portoghese Chega! e uno a testa per Partito popolare danese, Voce della Ragione (Grecia) e Prima la Lettonia.

Il presidente del Rn Jordan Bardella sarà anche presidente del gruppo, ruolo paragonabile a quello del capogruppo nel Parlamento italiano. Sarà coadiuvato da sei vice-presidenti: Kinga Gál (Fidesz), Roberto Vannacci (Lega), Klára Dostálová (Ano), Sebastiaan Stöteler (Pvv), António Tânger Corrêa (Chega!), Hermann Tertsch (Vox) e Harald Vilimsky (Fpö).

Contro immigrazione, Green Deal e integrazione europea

I Patrioti porteranno avanti le battaglie identitarie della destra sovranista, come hanno fatto capire nella conferenza stampa di presentazione del gruppo i suoi vice-presidenti: linea dura sull’immigrazione, critica ai provvedimenti del Green Deal e difesa dei poteri degli Stati membri, compreso il diritto di veto.

"Il nostro nuovo gruppo lavorerà per preservare le radici giudaico-cristiane dell'Europa. Ci impegniamo per la massima protezione delle frontiere esterne dell'Europa. Diciamo no all’immigrazione irregolare e lavoreremo per un’Europa forte e competitiva", ha detto l'ungherese Kinga Gál, desginata come prima vice-presidente del gruppo.

Qualche contrasto potrebbe sorgere sulla guerra in Ucraina: alcune delegazioni sono contrarie all'invio di aiuti militari al Paese (Fidesz, Fpö), altre favorevoli (Vox, Pvv), altre ancora, come la Lega, mantengono sul tema un atteggiamento piuttosto ambiguo.

Tanto che la domanda sull'argomento, in conferenza stampa, ha suscitato qualche secondo di esitazione. Alla fine ha preso la parola l'olandese Sebastiaan Stöteler: "Noi come delegazione olandese continueremo a sostenere l’Ucraina finché ci sarà la guerra. Le altre delegazioni possono farlo o meno, ma come gruppo cercheremo la pace".

Un gruppo di destra radicale più forte?

Sebbene il gruppo dei Patrioti per l'Europa sia solo leggermente più grande di Id, che aveva 73 eurodeputati al momento della sua formazione nel 2019, la sua rilevanza numerica in Parlamento è più pronunciata, a causa della riduzione del numero complessivo di eurodeputati da 751 a 720.

Con 84 membri, i Patrioti superano sia i Conservatori e riformisti europei, che ne hanno 78, sia i liberali di Renew Europe, che contano 76 deputati. Raggiunto quindi l'obiettivo iniziale di Orbán di diventare la terza forza del Parlamento europeo.

Ma la loro influenza sulle politiche europee potrebbe essere limitata dalla strategia del "cordone sanitario" già usata nei confronti di Id: un accordo fra gli altri gruppi per escludere la destra radicale dalla ripartizione degli incarichi rilevanti all'Eurocamera

Paolo Borchia, capodelegazione della Lega, invita tuttavia a "ribaltare l'approccio" al cordone sanitario. "Se sommiamo i Patrioti ai Conservatori, otterremo un numero molto vicino, se non superiore, addirittura a quello del Partito Popolare europeo".

Di certo c'è che la destra radicale ha ora due gruppi molto forti, il terzo e il quarto al Parlamento europeo, a cui andrebbe sommata una trentina di altri eurodeputati di idee affini, i cui partiti siedono fra i Non iscritti. In tutto fanno oltre un quarto dei deputati dell'Eurocamera.

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