Martedì 4 giugno il parlamento sloveno ha approvato con 52 voti a favore su 90 deputati la risoluzione sulla Palestina proposta giovedì 30 maggio dal governo. Per protesta i rappresentanti dell'opposizione conservatrice non hanno partecipato al voto
Dopo Spagna, Norvegia e Irlanda, la Slovenia è l'ultimo Paese dell'Ue a riconoscere lo Stato di Palestina. Durante la lunga sessione di sei ore di martedì 4 giugno, interrotta più volte per motivi procedurali, il testo del decreto sul riconoscimento della Palestina è stato adottato con 52 voti a favore sui 90 deputati del parlamento di Lubiana.
Parlamento sloveno riconosce la Palestina: la denuncia dell'opposizione
La scorsa settimana, il governo aveva inviato il decreto al Parlamento per l'approvazione, accelerando la procedura al fine di ratificare la decisione prima delle elezioni europee di domenica 9 giugno. Janez Jansa, leader del Partito Democratico Sloveno (Sds) e vicino in passato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha denunciato la mossa come un calcolo politico. Secondo il testo della sua mozione, il riconoscimento della Palestina "causa un danno a lungo termine alla Slovenia sostenendo l'organizzazione terroristica Hamas". Jansa aveva precedentemente accusato la coalizione di centro-sinistra al governo di aver "violato la procedura" e aveva lasciato l'Aula con i deputati del suo partito.
Il primo ministro liberale Robert Golob ritiene invece che la decisione "invii un messaggio di pace".
Parlamento sloveno riconosce la Palestina: come si è arrivato al voto
Secondo il calendario inizialmente previsto il parlamento non avrebbe dovuto votare la risoluzione sulla Palestina martedì. A sorpresa l'Sds ha dapprima ritirato la sua proposta per ragioni definite tecniche, spianando la strada al voto, per poi rilanciarla di nuovo a seduta in corso allo scopo di rinviare di 30 giorni il voto sul riconoscimento. La maggioranza ha però deciso di forzare la prassi parlamentare e ha sospeso la seduta, per convocarne una nuova d'urgenza, in modo da disinnescare la richiesta di referendum consultivo. Risolto l'ostacolo procedurale, con metodi che l'opposizione ha criticato duramente, martedì il parlamento ha quindi approvato il riconoscimento definitivo dello stato di Palestina.