I cadaveri ritrovati nella fossa comune individuata nell'ospedale di Khan YounIs nel sud della Striscia sono 283. Nessun progresso verso un accordo per il cessate il fuoco a Gaza ha detto Josep Borrell
Il cortile dell'ospedale Nasser di Khan Younis ha restituito alla fine 283 corpi, dopo che i soccorritori hanno terminato di lavorare sulla fossa comune rinvenuta lunedì.
Tra i cadaveri ci sono quelli di pazienti e di sfollati rifugiati nell'ospedale e morti per i bombardamenti e gli stenti nelle settimane passate, secondo quanto riportato dai membri della Protezione civile palestinese che sono intervenuti, e nei giorni a febbraio in cui il Nasser è stato sotto assedio dell'esercito israeliano (Idf).
Dopo il ritiro dell'Idf da Khan Younis a inizio del mese, molti palestinesi sono tornati in città a cercare i propri cari.
"È il quinto giorno che vengo qui a cercare il corpo di mio figlio, Jamal. Ci hanno detto che qui c'era una fossa comune" racconta Raeda Abu al-Ola "purtroppo non ho trovato mio figlio".
Secondo alcune testimonianze, i cadaveri nella fossa sarebbero anche di più e alcuni avrebbero le mani legate dietro la schiena, il che indicherebbe l'esecuzione di prigionieri durante l'occuapazione dell'ospedale.
Ue, Borrell: "Nessun progresso su tregua, ostaggi e crisi umanitaria a Gaza"
Tra lunedì e martedì la marina di Israele ha attaccato il centro della Striscia, a Deir al-Balah, Nuseirat e az-Zawayda, secondo l'emittente qatarina Al Jazeera, mentre l'aviazione ha colpito a Gaza city e Khan Younis.
Nel frattempo, in occasione di una riunione dei ministri degli Esteri a Lussemburgo lunedì, il capo della politica estera dell'Unione Europea, Josep Borell, è sembrato pessimista sullo stato dei colloqui per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza.
"Non c'è alcuna prospettiva nè alcuna reale attenuazione della catastrofe umanitaria" ha detto Borrell che ha aggiunto: "Ci sono tre cose di cui abbiamo bisogno, il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco e lo stop alla catastrofe umanitaria. Mi spiace dirlo, ma non c'è alcun progresso su nessuna di esse".
Ancora la scorsa settimana Hamas ha ribadito le proprie richieste per una tregua: il ritiro dell'esercito israeliano da Gaza e il permesso ai residenti sfollati di tornare a casa.
Israele, che ha operato un ritiro parziale delle truppe alla vigilia della Pasqua Ebraica, ha invece intenzione di proseguire l'offensiva verso l'ultima grande città nel meridione della Striscia, Rafah, e pone come priorità il rilascio degli ostaggi vivi o morti in mano ai movimenti armati palestinesi.