Israele pronta a un attacco iraniano entro 48 ore, attacco dei coloni israeliani in Cisgiordania

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu Diritti d'autore Maya Alleruzzo/AP
Diritti d'autore Maya Alleruzzo/AP
Di Michela Morsa
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

L'Iran ha ribadito a Stati Uniti e Germania che non desisterà dall'attaccare Israele come rappresaglia per l'attacco all'ambasciata iraniana a Damasco, ma che lo farà in modo da evitare un'escalation nella regione. In Cisgiordania monta la tensione: attacco dei coloni israeliani, un morto

PUBBLICITÀ

Israele si sta preparando a un attacco diretto dall'Iran sul suo territorio nelle prossime 24-48 ore. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti rimaste anonime. Il quotidiano statunitense riferisce tuttavia che una persona informata "dalla leadership iraniana" ha affermato che mentre di discute dei piani di attacco non è stata presa alcuna decisione definitiva

Secondo una fonte iraniana citata da Reuters, l'Iran avrebbe comunicato agli Stati Uniti che la sua risposta all'attacco di Israele all'ambasciata iraniana a Damasco, Siria, dove sono morte 16 persone, sarà proporzionata, in modo da evitare una grave escalation, e non sarà messa in atto frettolosamente. 

L'aggressione dei coloni israeliani in Cisgiordania

Nel frattempo, cresce la tensione nella Cisgiordania occupata. Un gruppo di coloni armati ha lanciato un nuovo attacco al villaggio di Khirbet Abu Falah, a nord-est di Ramallah,  ferendo almeno quattro palestinesi, secondo l'agenzia di stampa statale Wafa. I coloni hanno anche incendiato diversi veicoli. Solo poche ore prima, altricoloni hanno attaccato un altro centro nei pressi di Ramallah, al-Mughayir: nel blitz un palestinese è rimasto ucciso.

Chi sono i coloni israeliani

I coloni sono cittadini israeliani che vivono su terreni palestinesi nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est. Israele ha iniziato a costruire insediamenti subito dopo aver conquistato la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza nella Guerra dei Sei Giorni del giugno 1967.

Oggi, più di 700.000 coloni - il 10% dei quasi sette milioni di abitanti di Israele - vivono in 150 insediamenti e 128 avamposti sparsi nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est.

Pressioni su Teheran per evitare l'escalation in Medio Oriente

I Paesi occidentali e quelli arabi stanno facendo pressioni su Teheran affinché desista dall'attaccare Israele, ma il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha ribadito anche all'omologa tedescaAnnalena Baerbock la determinazione dell'Iran a mettere in atto una rappresaglia seppur "in modo limitato", parlando di "una necessità, una difesa legittima con lo scopo di punire l'aggressore".

"Quando il regime israeliano viola completamente l'immunità degli individui e delle sedi diplomatiche andando contro al diritto internazionale e alla Convenzione di Vienna, la legittima difesa è una necessità", ha detto Amirabdollahian riferendosi al raid contro l'ambasciata iraniana, dove sono morti sette importanti membri delle Guardie della rivoluzione iraniana

Abdollahian ha mantenuto la stessa posizione anche nei colloqui telefonici con gli omologhi australiani e britannici. Su X ha riferito di aver comunicato ai suoi interlocutori occidentali che l'Iran "non sta cercando di ampliare la portata della guerra". 

Israele pronta a difendersi e a rispondere a un attacco iraniano

"Un attacco diretto dell'Iran comporterà un'appropriata risposta da parte di Israele", ha ribadito il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in una conversazione telefonica - la seconda in pochi giorni - con il capo del Pentagono Lloyd Austin.

Secondo una nota ufficiale giovedì sera idue hanno discusso della "preparazione ad un attacco iraniano contro lo Stato di Israele, che potrebbe portare ad un'escalation nella regione" e Austin ha ribadito il pieno appoggio statunitense a Tel Aviv contro Teheran

Non a caso il capo del Comando centrale degli Stati Uniti in Medio Oriente, il generale Michael Kurilla, è volato in Israele giovedì per discutere con alti funzionari militari "le minacce alla sicurezza nella regione" nel contesto di escalation con l'Iran.

Nel frattempo il Segretario di Stato Usa Antony Blinken ha parlato con i ministri degli Esteri cinese, turco e saudita, invitandoli a esercitare la loro pressione sull'Iran affinché non inasprisca la situazione in Medio Oriente. 

La Francia e la Germania invitano i loro cittadini a evitare il Medio Oriente

La Francia e la Germania hanno chiesto ai loro cittadini di evitare di recarsi in Iran, Libano, Israele e Territori palestinesi. Lo hanno annunciato i rispettivi ministeri degli Esteri. 

In un comunicato pubblicato su X, il ministero francese ha aggiunto che i parenti dei diplomatici con sede in Iran torneranno in Francia e che ai dipendenti pubblici francesi è ora vietato svolgere missioni nei luoghi sopra citati.

Gli Stati Uniti distruggono un missile balistico antinave degli Houthi

Le forze statunitensi hanno distrutto un missile balistico antinave lanciato sul Mar Rosso dalle aree controllate dai terroristi Houthi in Yemen giovedì pomeriggio. Non sono stati segnalati feriti o danni alle navi in transito. Lo ha fatto sapere il Comando centrale degli Stati Uniti.

"Queste azioni - si legge in un post su X - sono intraprese per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure per le navi mercantili, degli Stati Uniti e della coalizione". 

Gli aiuti a Gaza: in aumento, ma ancora insufficienti

Il flusso di aiuti a Gaza sta gradualmente aumentando, ma le Nazioni Unite affermano che la popolazione è ancora in estrema carenza di cibo e di altri generi di prima necessità.

Il ritmo di distribuzione è aumentato da quando Israele ha accettato di aprire un nuovo punto di passaggio a nord, ma le consegne sono in ogni caso ancora insufficienti. E ora ci sono nuove preoccupazioni per le forniture d'acqua. 

PUBBLICITÀ

Jamie McGoldrick, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, spiega che "le condizioni sul terreno non sono migliorate in alcun modo significativo. Credo che la cosa più immediata sia la sfida dell'acqua. Comincia il caldo torrido e il sistema di approvvigionamento idrico riceve meno acqua di quella di cui ha bisogno. Di conseguenza, le malatti - dovute alla mancanza di acqua sicura e pulita e alla distruzione dei sistemi igienico-sanitari - stanno producendo altri problemi alla popolazione che vive nella Striscia".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Attacco dell'Iran, G7: “Sostegno a Israele, evitare escalation in Medio Oriente"

Cosa sono le difese aeree di Israele? E perché sono così efficaci?

Medio Oriente: Pasdaran sequestrano nave "legata a Israele"