L'eruzione cominciata sabato vicino alla città di Grindavik ha raggiunto le barriere che proteggono l'area turistica di Blue Lagoon e la centrale elettrica di Svartsengi. Strade interrotte e nuove evacuazioni, ma la situazione è sotto controllo: "Le barriere resistono"
La lava proveniente dall'eruzione avvenuta sabato vicino alla città islandese di Grindavik ha raggiunto le barriere di difesa nella giornata di domenica, minacciando di invadere l'area turistica della Blue Lagoon, la principale conduttura idrica della regione e la vicina centrale **elettrica di Svartsengi,**che fornisce acqua calda a gran parte della penisola.
Fortunatamente le barriere sembrano resistere, e gli scienziati prevedono un indebolimento dell'eruzione, che potrebbe esaurirsi presto. Il geofisico Magnus Tumi Gudmundsson ha notato che quest'ultima eruzione è la più potente finora.
Il sistema vulcanico della penisola di Reykjanes ha eruttato per la quarta volta in tre mesi, aprendo una fessura lunga tre chilometri tra due montagne. È poi la settima volta in tre anni che la penisola subisce una così intensa attività vulcanica.
Le strade sono state interrotte dal flusso di lava, ma non ci sono state segnalazioni di interruzioni nella fornitura di energia e acqua, grazie alle precauzioni adottate in seguito alle precedenti eruzioni. La situazione, insomma, sembra essere sotto controllo.
Ancora evacuazioni in Islanda a causa del vulcano
Centinaia di persone sono state nuovamente evacuate dal centro termale Blue Lagoon e dalla città di Grindavik, già abbandonata dagli abitanti a novembre quando la prima eruzione era considerata imminente.
La centrale elettrica di Svartsengi è stata evacuata e gestita a distanza fin d'allora. I funzionari hanno detto che l'impianto è pienamente operativo e che le condutture "sono sicure": la lava si è fermata a 200 metri dalle linee ad alta tensione e dai tubi dell'acqua calda.
La lava ha continuato a scorrere dalla fessura apertasi nel terreno verso sud e sud-est a una velocità di circa un chilometro all'ora, minacciando le infrastrutture intorno alla città e richiedendo il rafforzamento delle dighe e delle barriere difensive per proteggere le abitazioni e le strade costiere principali.
Nonostante una leggera diminuzione dell'attività sismica, la lava rappresenta ancora un pericolo per la regione.
Il sito dell'eruzione si trova a nord-est di Grindavik e a circa trenta miglia a sud-ovest di Reykjavik. Le autorità continuano a monitorare la situazione mentre la lava continua il suo percorso verso il mare: il capo dell'ufficio meteorologico islandese (Imo) ha avvertito delle conseguenze "pericolose" di uno scenario in cui la lava raggiungesse l'acqua.