In Abruzzo il governatore uscente di Fratelli d'Italia Marco Marsilio è stato riconfermato presidente della Regione. Il candidato di centrodestra ha battuto lo sfidante della coalizione di sinistra Luciano D'Amico, che ha vinto in provincia di Teramo
Con più di 1500 sezioni scrutinate su 1634 si può definire definitiva la vittoria di Marco Marsilio in Abruzzo, riconfermato alla presidenza della Regione. Il governatore uscente ha dunque portato il centrodestra alla vittoria con il 53,42 per cento delle preferenze. "Guiderò l'Abruzzo per altri cinque anni", ha commentato.
I risultati nelle province
Certo di avere la vittoria in tasca, prima della fine dello spoglio in tutte le sezioni Marsilio ha ringraziato davanti alle telecamere il popolo abruzzese per "l'immenso privilegio concesso".
È la prima volta in trent'anni che l'Abruzzo riconferma un governatore in carica. Marsilio, fedelissimo della presidente Giorgia Meloni, ha stravinto in provincia dell'Aquila dove ha ottenuto il 61,14 per cento ma ha raccolto un discreto successo anche nelle provincie di Pescara e Chieti, rispettivamente con il 51,49 per cento e il 51,26 per cento. Il candidato di centrodestra è stato però sconfitto in provincia di Teramo dove ha raccolto il 49,67 per cento delle preferenze.
Nel 2019 è stato il primo presidente di Regione di Fratelli d'Italia con il 48 per cento dei consensi.
L'Italia vira a destra: la sinistra al governo in sole sei regioni
La vittoria conferma nuovamente la virata dell'Italia a destra, con la sinistra al governo in sole sei Regioni, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta.
Lo sfidante di sinistra Luciano D'Amico, 64 anni, rettore dell'Università di Teramo, si arresta sul 46,57 per cento dei voti. Non ha funzionato la coalizione Pd - Movimento cinque stelle "il campo largo non è il futuro dell'Abruzzo perché era il suo triste passato e non sarà il futuro dell'Italia", ha dichiarato Marsilio.
Nel cosiddetto campo largo a sostenere D'Amico c'erano anche l'Alleanza Verdi-Sinistra, Azione, la lista "Abruzzo insieme, D'Amico presidente" e la lista "Riformisti e civici" composta dai renziani di Italia Viva.
I dati sull'affluenza
La coalizione di centrosinistra ha invece sottolineato come tra le cause della sconfitta ci sia l'astensionismo.
In effetti, rispetto alle regionali del 2019 l'affluenza è risultata leggermente in calo. Alle 23, ora della chiusura dei seggi, aveva votato il 52,1 per cento degli aventi diritto rispetto al 53,1 per cento registrato nelle precedenti elezioni.