Dopo la Commissione elettorale russa anche la Corte Suprema dice no alla candidatuta del rivale di Putin, Nadezhdin, alle presidenziali
Nessun colpo di scena: l'unico aspirante candidato alle presidenziali russecontrario alla guerra in Ucraina, Boris Nadezhdin, non correrà alle elezioni del 15-17 marzo.
La conferma arriva dalla Corte Suprema della Russia, che ha deciso su alcuni ricorsi presentati in seguito alla bocciatura della Commissione elettorale centrale.
In precedenza, la Commissione elettorale aveva deciso di non accettare oltre novemila delle firme raccolte dal politico liberale in tutto il Paese.
I russi in fila per il candidato anti guerra
Migliaia di russi avevano accolto l'invito di Nadezhdin e si erano messi in fila a gennaio per firmare a sostegno della sua candidatura. Si tratta dell'unica forma legale e non perseguita di dissenso in Russia e anche gli oppositori in esilio, come Mikhail Khodorkovskij e i collaboratori del defunto Aleksej Navalnyj avevano fatto appello ai cittadini russi affinché cogliessero l'opportunità.
Il percorso politico ondivago di Nadezhdin
In realtà, in molti sospettavano che il sessantenne Boris Nadezhdin non rappresentasse la vera opposizione, anche in relazione al suo passato politico.
Negli anni Novanta il politico liberale è stato assistente dell'allora premier Sergej Kirienko, attuale vice capo di gabinetto dell’amministrazione presidenziale di Vladimir Putin. Ma è stato anche deputato in quota all'Unione delle forze di destra del liberale Boris Nemtsov, assassinato nel 2015.
Nadezhdin ha fatto opposizione fisiologica, quella funzionale al Cremlino, con il Partito della Crescita e si è candidato due volte alle primarie del partito al potere Russia Unita.
Con il candidato liberale a rischio il plebiscito per Putin
Il problema è nato in seguito alla mobilitazione, forse non prevista, a favore del possibile candidato contrario alla guerra in un'elezione che deve rappresentare un plebiscito per il quinto mandato di Putin e per il suo operato in Ucraina.
Nadezhdin ha chiesto lo stop al conflitto e ha incontrato le madri e mogli dei coscritti. Ha promesso di liberare i prigionieri politici e definito "roba da Medioevo" le posizioni sull'aborto e sulla comunità Lgbt dell'amministrazione Putin. E il consenso è montato: un sondaggio di Russian Field stimava a poco meno dell'8% il supporto a Nadezhdin e il media indipendente Meduza sosteneva che la percentuale sarebbe potuta salire presto: un'ipotesi non contemplata dal Cremlino.
La Commissione elettorale ha dunque invalidato il 5 per cento delle oltre centomila firme raccolte da Nadezhdin e necessarie per partecipare al voto a chi corre con un partito, Iniziativa civica, non rappresentato in Parlamento. La Corte Suprema ha avallato la decisione della Commissione.