La Commissione elettorale centrale ha invalidato oltre novemila firme presentate dal politico anti-guerra Nadezhdin per la sua candidatura alle presidenziali del prossimo marzo
La Commissione elettorale centrale russa ha invalidato 9.147 firme a sostegno del candidato presidenziale russo Boris Nadezhdin, rivale anti-guerra di Vladimir Putin. Su 104.734 firme presentate, gli esperti hanno controllato sessantamila firme, mentre la percentuale di vizi ammessa dalla legge è del 5%.
Il vicepresidente della Commissione elettorale centrale Nikolai Bulaev ha fatto poi sapere che alla verifica dei fogli delle firme non era presente nemmeno un rappresentante di Nadezhdin. Le elezioni presidenziali sono in programma in Russia dal 15 al 17 marzo.
"È successo qualcosa a cui molti non potevano credere", continua Nadezhdinsu X denunciando il fatto che i russi avevano intuito la possibilità di un cambiamento raccogliendo più di 200mila firme in tutto il Paese.
"Abbiamo condotto la raccolta firme apertamente e onestamente e tutto il mondo ha visto le code presso i nostri uffici", ha concluso il politico russo classe '63.
Il programma di Nadezhdin
Il candidato apertamente anti-guerra aveva promesso di porre fine ai combattimenti in Ucraina e di liberare i prigionieri politici. Tra le priorità indicate, lo stop al reclutamento dei coscritti e la volontà di riavviare negoziati e dialogo con i Paesi dell'Occidente. Il liberale ha anche speso parole di distensione nei confronti delle comunità Lgbtq+.
L'ex deputato alla Duma di Stato dal 1999 al 2003 ha dichiarato che farà appello alla Corte Suprema contro la bocciatura della sua candidatura annunciata oggi dalla Commissione elettorale centrale.
Nonostante la parola di riportare la pace in Russia, durante la campagna di raccolta firme Nadezhdin non ha menzionato le sorti della Crimea, la penisola annessa illegalmente dalla Russia nel 2014. Nessun accenno neanche al futuro dei territori occupati nell'Ucraina orientale.