I parenti degli ostaggi israeliani contro Hamas, ma anche contro Netanyahu

I parenti degli ostaggi israeliani protestano all'Aia
I parenti degli ostaggi israeliani protestano all'Aia Diritti d'autore Martin Meissner/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Martin Meissner/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Stefania De Michele
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Il Forum delle famiglie degli ostaggi presenta una denuncia contro i leader di Hamas presso la Corte penale internazionale. Critiche a Netanyahu per la chiusura dei negoziati al Cairo

PUBBLICITÀ

Stretti all'angolo daIl'azione criminale di Hamas e dall'approccio di chiusura del premier israeliano Benjamin Netaniahu sui negoziati, i parenti degli ostaggi detenuti a Gaza cercano di tenere alta l'attenzione sulla sorte dei loro cari.

Il Forum delle famiglie degli ostaggi è presente con circa cento rappresentanti all'Aia per una denuncia contro i leader di Hamas presso la Corte penale internazionale. L'associazione chiede che i terroristi siano consegnati alla giustizia. Allo stesso tempo, la linea dura con cui Netanyahu ha archiviato i negoziati in Egitto ha sconvolto le famiglie degli ostaggi: "Così li condanna a morte", hanno detto.

Denunciati alla Corte penale internazionale i leader di Hamas

Le accuse contro Hamas, presentate dal Forum alla Corte penale internazionale, includono genocidio, rapimento, crimini di violenza sessuale e tortura. La presentazione dell'istanza è stata affidata a Shelly Aviv Yeini del Minerva Center for the Rule of Law under Extreme Conditions dell’Università di Haifa, insieme all'avvocato Yuval Sasson dello studio Meitar Law Offices. 

Alla stesura del documento ha partecipato anche l’Istituto per i diritti umani Raoul Wallenberg. Il Forum ha dichiarato che l’obiettivo a breve termine è quello di ottenere mandati di arresto contro i leader di Hamas

La battaglia dei parenti degli ostaggi israeliani

“Questo è un passo cruciale nella nostra lotta, come cittadini dello Stato e del mondo, per dire basta. Tali crimini non possono rimanere impuniti”, ha dichiarato Ofri Bibas, sorella di Yarden Bibas, che è stato rapito con sua moglie e due bambini piccoli a Gaza.

Sharon Kalderon, cognata di un ostaggio, ha detto di sperare nella giustizia: "Dopo il 7 ottobre sentiamo che non c'è giustizia. Quelli di Hamas ci hanno fatto del male, ci hanno ucciso, ci hanno picchiato, ci hanno violentato. Siamo qui per fare giustizia".

Per Doris Liber, madre di uno degli ostaggi deceduti, "la prima cosa da fare è portare giustizia, ma soprattutto far capire alla gente che questo genere di cose esiste davvero. La gente nega le atrocità che sono state commesse lì".

Israele sta affrontando le accuse per l'offensiva a Gaza presso la Corte internazionale di giustizia, anch'essa con sede all'Aia. A intentare la causa il Sudafrica, che punta il dito contro Israele per aver "violato i suoi obblighi ai sensi della Convenzione sul genocidio".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Gaza, Blinken ritenta la diplomazia su ostaggi e aiuti: in Israele anche ministro esteri francese

Paesi Bassi: ad Amsterdam il primo museo dell'Olocausto, proteste contro la presenza di Herzog

Paesi Bassi: tribunale olandese blocca forniture di componenti di F-35 a Israele