Educazione, medicina, filologia: le nuove frontiere dell'intelligenza artificiale secondo gli esperti del Mit riuniti in Grecia. Euronews li ha intervistati
Stop alle malattie più letali, una migliore istruzione per tutti e vantaggi per le aziende. L'intelligenza artificiale sta già cambiando le nostre vite e in un modo mai visto.
Al primo evento EmTech Europe organizzato in Grecia dal Massachusetts Institute of Technology (Mit), Euronews ha intervistato i protagonisti di questa rivoluzione, che potrebbe partire dall'educazione con la nuova piattaforma edX.
"Con edX abbiamo lanciato una suite di strumenti per l'istruzione chiamata _Expert._Si tratta di una chatbox che può aiutare gli studenti a trovare l'apprendimento giusto per loro" ha spiegato a Euronews Anant Agarwal, professore di ingegneria elettrica e informatica al Mit.
"Presto l'intelligenza artificiale insegnerà agli studenti. Combinata con la vera intelligenza degli esseri umani, lo farà ancora meglio" assicura Agarwal.
L'altra frontiera è la medicina e il futuro delle terapie sempre più personalizzate. L'intelligenza artificiale potrebbe dare un contributo fondamentale contro due grande malattie del nostro tempo: il cancro e le demenze di tipo Alzheimer.
"L'intelligenza artificiale è coinvolta nello sviluppo di farmaci e nella ricerca di nuove medicine. Questa ricerca si basa sulla comprensione del 'linguaggio' utilizzato per codificare la funzione di ogni proteina e la sua struttura in 3D" illustra a Euronews Manolis Kellis, responsabile del gruppo di biologia computazionale del Mit.
Meno immaginabile, forse ma non meno importante, la prospettiva che coinvolge i testi antichi.
"Volevo dimostrare al mondo che l'intelligenza artificiale può essere un catalizzatore anche in settori come gli studi classici. E siamo riusciti a farlo attraverso la nostra sperimentazione di Ithaca" dice Yannis Assael, ricercatore presso Google DeepMind. "Gli storici e i ricercatori che hanno utilizzato la rete Ithaca hanno ottenuto risultati migliori".
Il futuro dell'intelligenza artificiale e il suo enorme impatto, tuttavia, vanno regolamentati per garantirne un giusto utilizzo. Lo scorso anno l'Unione europa è stata una pioniera in tal senso, dotandosi delle regole varate nell'AI Act.