Ecuador, assassinato il magistrato che indagava sulle bande del narcotraffico

Violenza in Ecuador
Violenza in Ecuador Diritti d'autore Dolores Ochoa/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Stefania De Michele
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César Suárez, il procuratore ecuadoriano che indagava sulle organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco. Non aveva la scorta

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È stato ucciso a colpi d'arma da fuoco nella città di Guayaquil César Suárez, il procuratore ecuadoriano che indagava sull'assalto di un gruppo armato a TC Television, un canale televisivo della città. Un'esecuzione che è un ammonimento in Ecuador: il narcotraffico non cede il passo e, anzi, non risparmia le massime cariche della giustizia.

Il pm ecuadoriano ucciso non aveva una scorta

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i sicari avrebbero affiancato l’auto del magistrato ed esploso diversi colpi all'altezza del finestrino del conduttore. Suárez è rimasto vittima di un’imboscata mentre era a bordo della sua auto nella zona nord della città, diretto ad una udienza.

Il pubblico ministero aveva interrogato i 13 uomini arrestati dopo il blitz delle forze speciali di polizia nell'emittente. L'indagine si focalizzava sui mandanti dell'attacco.

Suárez era a capo di numerose inchieste su casi di narcotraffico, terrorismo e criminalità organizzata, in particolare nella provincia di Guayas, una delle aree più violente del Paese. All'inizio della settimana, il pm aveva dichiarato alla stampa ecuadoriana che, nonostante le minacce, non gli era stata ancora assegnata una scorta.

Un soldato ecuadoriano pattuglia le strade
Un soldato ecuadoriano pattuglia le stradeAssociated Press

"La Procura continuerà la sua lotta"

In seguito alla notizia della morte di Suárez, la procuratrice generale Diana Salazar, che è stata a sua volta minacciata dai gruppi armati, ha assicurato che la Procura Generale continuerà la sua lotta contro le organizzazioni criminali.

"I gruppi di criminalità organizzata, i criminali e i terroristi non fermeranno il nostro impegno nei confronti della società ecuadoriana", ha dichiarato. Inoltre, la procuratrice ha invitato le autorità a rafforzare la sicurezza dei funzionari e ha incoraggiato lo svolgimento di udienze a distanza.

Ecuador nella spirale della violenza

L'Ecuador non conosce pace: l'escalation di violenza ha convinto il presidente Daniel Noboa a dichiarare lo stato di emergenza per 60 giorni, compreso il coprifuoco notturno.
Noboa ha anche designato 22 bande criminali come “organizzazioni terroristiche”. 
Nei giorni drammatici che si sono susseguiti, il Paese ha conosciuto la rivolta delle carceri con la presa in ostaggio di circa 200 agenti carcerari e l'attacco all'emittente TC Television a Guayaquil. Noboa ha conferito poteri speciali all'esercito per affrontare l'emergenza. 

La rivolta nelle carceri ecuadoriane e la risposta dell'esercito
La rivolta nelle carceri ecuadoriane e la risposta dell'esercitoAssociated Press

Negli ultimi cinque anni, l'Ecuador - diventato uno snodo chiave per il traffico di stupefacenti dal Sud America verso i mercati del Nord - ha visto crescere il suo tasso di omicidi: l'anno scorso è stato record con 7.878 fatti di sangue.

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