Ecuador, la guerra al narcotraffico: l'esercito mobilitato

Disordini in Ecuador
Disordini in Ecuador Diritti d'autore Carlos Noriega/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Stefania De Michele
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In Ecuador è escalation di violenza: l'esercito mobilitato per domare gli scontri e la rivolta nelle carceri

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Cinque ''terroristi'' uccisi e 329 in manette: in Ecuador il tentativo delle forze armate di riportare l'ordine dopo il caos e le rivolte carcerarie, scoppiate in tutto il Paese, ha ancora dimensioni limitate. Sono infatti ancora 139 le persone in ostaggio in almeno cinque istituti penitenziari (Azogues, Cuenca, Napo, Ambato e Latacunga). Nelle mani dei detenuti guardie e personale amministrativo.

La scintilla che ha fatto esplodere i disordini è stata l'apparente evasione di un noto leader di una banda dedita al narcotraffico, Adolfo Macías, alias Fito

Stato di emergenza e coprifuoco

Lunedì il presidente Daniel Noboa ha dichiarato lo stato di emergenza di 60 giorni e il coprifuoco notturno. Il giorno successivo, un gruppo armato ha assaltato uno studio televisivo. Le forze dell'ordine hanno arrestato 13 sospetti uomini armati e hanno dichiarato di aver liberato gli ostaggi. Oltre 10 persone sono state uccise nelle violenze di questa settimana.

L'escalation ha convinto Noboa a emettere un nuovo decreto con il quale si designano 20 bande di narcotrafficanti come gruppi terroristici e autorizza l'esercito dell'Ecuador a neutralizzarli nei limiti del diritto umanitario internazionale.

Nel tweet dell'ufficio di presidenza dell'Ecuador: "Garantiamo la sicurezza degli ecuadoriani e il rispetto dello stato di emergenza in ogni angolo del Paese".

Il governo sostiene che ci sono stati almeno 30 attacchi da quando le autorità hanno annunciato che il capo della banda Los Choneros, Fito.

Il presidente Noboa, 36 anni, salito al potere a novembre, ha promesso di rispondere con la forza all'ondata di violenza. Ha anche promesso di riformare le carceri, che sono emerse come il cuore del traffico della droga. Il coinvolgimento dei cartelli messicani e colombiani ha peggiorato la situazione.

L'anno scorso circa 8.000 persone sono state vittime di morti violente, rendendo il 2023 uno degli anni più drammatici della storia dell'Ecuador. Negli ultimi cinque anni, il tasso di omicidi è quadruplicato.

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