Lo Stato Islamico è ancora una minaccia per l'Europa?

In questa foto di archivio del 23 giugno 2014, combattenti del gruppo Stato Islamico sfilano in un veicolo blindato delle forze di sicurezza irachene requisito nella città settentrionale di Mosul, in Iraq.
In questa foto di archivio del 23 giugno 2014, combattenti del gruppo Stato Islamico sfilano in un veicolo blindato delle forze di sicurezza irachene requisito nella città settentrionale di Mosul, in Iraq. Diritti d'autore AP Photo, File
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Di Giulia Carbonaro
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Di recente in Europa è tornata a crescere la preoccupazione per possibili attacchi dell'IS. Ma lo Stato Islamico rappresenta ancora una minaccia concreta?

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Dopo anni passati nell'ombra, il gruppo terroristico dello Stato Islamico (IS o Isis) è tornato sotto i riflettori recentemente.  Molti****Paesi europei hanno deciso di rinforzare le misure di sicurezza durante il periodo natalizio. La settimana scorsa, l'Isis ha rivendicato la responsabilità degli attentati in Iran, in cui hanno perso la vita 84 persone.

Ma il gruppo, un tempo potente, sta davvero riconquistando potere?

Una "benedizione" inaspettata

Al suo apice, tra il 2014 e il 2015, l'IS ha istituito il proprio califfato, controllando ampie zone dell'Iraq e della Siria e rivendicando attacchi terroristici in tutto il mondo. Ma da allora la sua presenza e il suo potere sono stati drasticamente ridotti.

Tuttavia, il gruppo rimane una minaccia, soprattutto in Medio Oriente, in Afghanistan e in alcune zone dell'Africa.

"L'IS si è adattato ed evoluto, cogliendo le opportunità che si presentavano e attaccando strategicamente per generare cambiamenti", ha dichiarato a Euronews Kate Zimmerman, dottoranda presso il Dipartimento di Studi sulla Guerra.

"Il rifugio sicuro di cui gode la sua filiale in Afghanistan ha permesso all'IS Khorasan di rafforzarsi e di esportare il suo terrore nella regione. L'obbiettivo è quello di arrivare poi all'Occidente", spiega l'esperta.

IS Khorasan è una propaggine dell'Isis che opera nella regione Afghanistan-Pakistan. Si è formato nel 2015 quando una fazione dei Talebani pakistani, insoddisfatta della propria leadership, ha giurato fedeltà all'IS. Il gruppo terroristico è noto per la sua brutalità e compie numerosi attacchi contro civili, forze governative e minoranze religiose.

Sebbene l'IS non sia mai scomparso, Lorenzo Vidino, direttore del Programma sull'Estremismo della George Washington University, ha dichiarato a Euronews che dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas molte cose sono cambiate per l'organizzazione terroristica.

"L'IS non è mai scomparso, ma dal 7 ottobre è diventato più rilevante", spiega, aggiungendo che l'attacco del gruppo militante palestinese è stato "una benedizione" per l'IS.

"Storicamente, negli ultimi tre o quattro decenni in Europa abbiamo avuto bolle di sostenitori dell'ideologia jihadista. Queste bolle crescono e cambiano direzione quando si verifica un grande evento geopolitico", prosegue l'esperto, "un evento come la guerra tra Israele e Hamas".

Revolutionary Guard members unload the flag-draped coffin of one of the victims of Wednesday's attack claimed by IS.
Revolutionary Guard members unload the flag-draped coffin of one of the victims of Wednesday's attack claimed by IS.AP Photo/Vahid Salemi

"Gli eventi di Gaza rischiano di innescare una nuova ondata di jihadismo secondo alcuni esperti", spiega Vidino, aggiungendo però che non c'è nulla di certo.

"Se ciò dovesse accadere, non c'è dubbio che l'IS vorrebbe e cercherebbe di giocare un ruolo importante in questo contesto. Il gruppo deve dimostrare di essere ancora rilevante, di contare ancora nonostante tutte le battute d'arresto subite negli ultimi anni". E il metodo è sempre lo stesso: organizzare attentati terroristici.

L'Europa è a rischio?

Anche se l'Isis è ormai l'ombra di se stesso, il suo potere simbolico è ancora forte. "Certo, la leadership principale, è in difficoltà, ma i suoi affiliati in tutto il mondo se la cavano bene e compiono attacchi", sottolinea Vidino.

Ora il timore degli Stati europei è quello che la propaganda dello Stato Islamico, soprattutto dopo il conflitto in Medio Oriente, sia più efficace nell'attrarre reclute in Europa.

"Secondo le forze dell'ordine di tutta Europa, questi gruppi cercheranno di mobilitare persone direttamente sul continente per compiere attacchi", spiega ancora Vidino. "Questo potrebbe significare mobilitare agenti operativi collegati a loro o semplicemente trovare nuove reclute online attraverso la propaganda", aggiunge l'esperto.

Alimentare tensioni sociali e un clima di paura è la strategia principale dei gruppi terroristici. Tuttavia, le preoccupazioni europee per il terrorismo si basano sul rischio reale di un ritorno degli attacchi dell'IS.

Il 31 dicembre, la polizia tedesca ha arrestato tre persone sospettate di aver progettato un attacco alla cattedrale di Colonia la notte di Capodanno. Secondo la polizia della città, i presunti attentatori avevano pianificato di usare un'auto per attaccare l'edificio, famoso in tutto il mondo.

A police vehicle is parked in front of the cathedral in Cologne, Germany, Saturday, Dec. 23, 2023.
A police vehicle is parked in front of the cathedral in Cologne, Germany, Saturday, Dec. 23, 2023.Sascha Thelen/dpa via AP

I sospetti erano legati a una persona vicino all'Isis, che era in custodia dal 24 dicembre.

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"Praticamente tutti i gruppi, dall'IS ad Al-Qaeda, hanno minacciato l'Europa dopo il conflitto a Gaza", ricorda Vidino. E lo Stato Islamico "ha sia la capacità che l'intenzione di compiere attacchi in Europa", conclude.

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