Iran, l'Isis rivendica l'attentato alla tomba di Soleimani costato la vita a 84 persone a Kerman

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi Diritti d'autore Foto: Captura de pantalla de vídeo deAP
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Di Stefania De Michele
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La rivendicazione è arrivata via Telegram un giorno dopo l'attentato. In 24 ore si sono susseguite più ricostruzioni: Teheran ha accusato Israele e Stati Uniti di essere responsabili dell'attacco. Parole definite ridicole da Washington

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Due esplosioni avvenute a pochi minuti di distanza l'una dall'altra, la folla che scappa, i morti sul terreno. In Iran dopol'attacco di Kerman, avvenuto durante la commemorazione del quarto anniversario della morte del generale Qassem Soleimaninulla è sembrato certo per più di 24 ore.

Poi è arrivata la rivendicazione dell'isis. Il sedicente Stato islamico ha affermato attraverso il suo canale telegram che l'operazione è stata portata a termine da due "martiri", che hanno attivato le cinture esplosive in prossimità della tomba di Soleimani, l'ex  capo della Forza Quds d'élite delle Guardie Rivoluzionarie ucciso da un attacco drone statunitense.

La dichairazione smentisce le precedenti ricostruzioni, secondo cui l'attentato sarebbe stato compiuto attraverso bombe fatte esplodere a distanza e posizionate lontano dalla tomba.

Iran, il bilancio delle vittime delle due esplosioni

Anche il bilancio delle vittime continua a oscillare: secondo Teheran, sono almeno 84 le persone rimaste uccise, un numero rivisto al ribasso perché nella confusione del momento alcuni nomi erano stati ripetuti nelle liste dei deceduti. Ma è un consuntivo provvisorio: 284 persone sono scampate alla carneficina e alcune di loro sono in gravi condizioni. 

Le reazioni di Teheran all'attacco

Non è certa neanche la responsabilità dell'attentato, uno dei più letali dalla rivoluzione islamica del 1979, che non è stato rivendicato. Il leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha detto che ci sarà "una risposta dura" per gli autori della strage. "Gli autori e i leader di questo atto codardo saranno presto identificati e puniti", ha aggiunto il presidente iraniano Ebrahim Raisi.

Le accuse di Teheran: "Ridicole"

Più diretta l'accusa dell'alto consigliere del presidente iraniano, Mohammad Jamshidi, che ha puntato il dito contro Israele e Stati Uniti: "La responsabilità di questo crimine è dei regimi statunitense e sionista e il terrorismo è solo uno strumento" ha detto Jamshidi. Israele nega il coinvolgimento nella strage, gli Stati Uniti definiscono ''ridicole'' le accuse di Teheran. 

Gli Stati Uniti non sono coinvolti in alcun modo e ogni suggerimento del contrario è ridicolo. E, secondo, non abbiamo motivo di credere che Israele sia coinvolto in questa esplosione
Matthew Miller
portavoce del Dipartimento di Stato americano

Cordoglio e condanna per l'attacco

Israele ha effettuato attacchi in Iran contro il suo programma nucleare, ha condotto omicidi mirati, non bombardamenti di massa: l'ipotesi di un suo coinvolgimento nel massacro di Kerman è respinta dall'alleato statunitense anche per il diverso 'modus operandi' nelle operazioni pregresse.

Meno politico e più empatico il messaggio di cordoglio del portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale John Kirby, che ha detto "i nostri cuori vanno a tutte le vittime innocenti ei loro familiari." Anche l'Arabia Saudita ha espresso il suo cordoglio e la ferma condanna dell'attentato avvenuto durante le celebrazioni per l'anniversario della morte di Qasem Soleimani.

Gli equilibri saltati nello scenario mediorientale

L'attacco di mercoledì giunge nel contesto di un'accresciuta tensione nella regione, dopo che il vice leader del gruppo palestinese Hamas Saleh Al-Arouri, sostenuto dall'Iran, è stato ucciso in un  attacco in Libano.

Gli equilibri saltati in Medio Oriente sono al centro della visita del segretario di Stato degli Stati Uniti Anthony Blinken, in Israele, in un momento in cui aumentano i timori per l'espansione della guerra tra lo Stato ebraico e Hamas. Si tratta della quinta visita ufficiale di Blinken in Israele e della sua quarta nella regione da quando è deflagrato il conflitto il 7 ottobre.

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