Blinken in Israele: a colloquio con Netanyahu su guerra e futuro di Gaza

Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, a colloquio con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, a Tel Aviv (9 gennaio 2024)
Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, a colloquio con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, a Tel Aviv (9 gennaio 2024) Diritti d'autore Kobi Gideon (Israel GPO)
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Di Gabriele Barbati
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Blinken ha incontrato a Tel Aviv il premier Netanyahu e il presidente di Israele Herzog. Si parla della guerra e degli aiuti a Gaza. Il segretario di Stato Usa ha la disponibilità dei Paesi arabi alla ricostruzione. Ma i raid intanto proseguono, con morti e feriti, nella Striscia e in Cisgiordania

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Il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, è arrivato in Israele con la disponibilità di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Qatar e Turchia per la ricostruzione e la definizione dell'assetto futuro di Gaza. 

Ha prima incontrato il presidente israeliano, Isaac Herzog, e poi il primo ministro, Benjamin Netanyahu. La visita si svolge nel mezzo delle tensioni per il conflitto a Gaza che rischia di esplodere del tutto anche in Cisgiordania e Libano.

L'inizio dell'incontro tra Blinken e Netanyahu a Tel Aviv (video: Roi Avraham, Ufficio Stampa del Governo di Israele)

Le forze di sicurezza israeliane sono impegnate dalle prime ore di martedì in un'incursione nella zona di Tulkarem, nel nord della Cisgiordania. Tre palestinesi sono morti. 

Gli scontri a fuoco sono cominciati dopo che un bulldozer militare è stato distrutto in un attacco rivendicato dal braccio armato del Movimento per il jihad islamico. Altre operazioni sono in corso nei pressi di Jenin, Ramallah e Hebron, secondo Al Jazeera.

Il momento in cui un bulldozer israeliano è stato colpito da un ordigno esplosivo nel campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania

La tensione sale sul confine con il Libano tra Israele e Hezbollah

Sul fronte nord, un drone di Hezbollah ha colpito martedì la sede del Comando militare settentrionale di Israele a Safed. 

Si attendeva una risposta di Hezbollah, dopo l'uccisione nel sud del Libano domenica di Wissam Al-Tawil, uno dei più importanti capi militari del movimento armato libanese. 

Il ministero degli Esteri, Israel Katz, ha confermato in un'intervista la responsabilità di Israele nell'omicidio mirato del comandante di Hezbollah, secondo il Jerusalem Post.

Hezbollah, che ha intensificato gli attacchi su Israele dopo il raid che ha ucciso a Beirut il numero due di Hamas, ha colpito con un missile domenica un'importante base aerea, ha confermato l'esercito israeliano.

L'ayatollah Ali Khamenei, la Guida suprema dell'Iran (che arma e finanzia il movimento libanese) ha detto che "Israele un giorno cesserà di esistere, ma le sue azioni contro i palestinesi saranno ricordate". Khamenei ha parlato a un raduno nella città di Qom.

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha confermato lunedì sera in un'intervista a Channel 14 che dietro l'assassinio del comandante della Radwan Force, Wissam al-Tawil, c'è Israele, nonostante Israele non se ne sia ufficialmente assunto la responsabilità

Blinken in Israele martedì prima dell'ultima tappa in Egitto

Il tour diplomatico di Blinken ha fatto già tappa in Turchia, Grecia, Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. 

Il segretario spingerà con i leader israeliani, incluso il ministro della Difesa Gallant, per opzioni militari che riducano le vittime civili e per l'invio di più aiutiumanitari nella Striscia.

A questo fine Blinken ha parlato anche con Sigrid Kaag, la nuova coordinatrice delle Nazioni Unite per il soccorso e la ricostruzione di Gaza, ha fatto sapere il dipartimento di Stato. La diplomatica olandese sarà basata ad Amman, in Giordania, dopo il rifiuto di Israele di concedere visti al personale umanitario dell'Onu.

Altri raid e vittime a Gaza mentre al Cairo si parla degli ostaggi

Il ministero della Difesa di Israele ha comunicato di avere aperto una nuova fase della guerra, rivolta all'uccisione mirata dei capi di Hamas, come sembra avvenire anche con Hezbollah in Libano e con gli altri gruppi che attaccano dalla Siria. 

Le operazioni militari a Gaza tuttavia martedì sono proseguite su vasta scala, soprattutto nel centro della Striscia e nel sud nella zona di Khan Younis. In questa città, i bombardamenti hanno colpito un rifugio gestito da Medici Senza Frontiere, causando alcuni feriti, e l'ospedale Europeo.

Secondo l'Onu il numero di vittime nell'area sta "crescendo rapidamente", dopo le 249 registrate tra domenica e lunedì. Il bilancio totale a Gaza, stilato dalle autorità sanitarie locali, ha superato i 23mila morti. Peraltro, ha avverito l'Unicef, malnutrizione e malattie minacciano la vita di oltre un milione di bambini.

Anche l'esercito israeliano ha registrato l'uccisione di quattro soldati, che porta il bilancio a circa 180 mortie più di mille feriti tra i militari dall'inizio dell'invasione di Gaza alla fine di ottobre.

Tra gli obiettivi di Israele, oltre all'eliminazione di Hamas, c'è quello di liberare le circa 130 persone ancora sotto sequestro a Gaza, con la forza o con i negoziati. Il quotidiano The New Arab ha riportato che una delegazione è al Cairo per discutere come riprendere le trattative per il loro rilascio.

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