Migliaia sono scesi in piazza in Israele per chiedere il ritorno degli ostaggi trattenuti da Hamas. Familiari ed ex ostaggi hanno chiesto il cessate il fuoco. Aumenta, intanto, il numero dei soldati israeliani morti nella Striscia di Gaza
Sabato, migliaia di persone si sono riunite a Tel Aviv in diverse manifestazioni a sostegno degli ostaggi ancora detenuti a Gaza e per chiedere al governo israeliano di riportarli a casa. In molte occasioni, i discorsi sono stati chiaramente contro il governo, chiedendo di indire elezioni anticipate e di ritenere i funzionari del governo, il premier Benjamin Netanyahu in particolare, responsabili del presunto fallimento dell'intelligence che ha reso possibile l'attacco a sorpresa dei militanti di Hamas. Il premier israeliano ha parlato della situazione degli ostaggi anche in un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Parenti degli ostaggi israeliani chiedono il cessate il fuoco
I parenti degli ostaggi e alcuni ex ostaggi stessi chiedono un cessate il fuoco immediato come unico modo per riportare indietro Israele. Secondo i dati ufficiali, sono 229 gli israeliani ancora nelle mani di Hamas.
La recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stata resa possibile solo dopo che la richiesta di un cessate il fuoco è stata esclusa dal testo, per evitare il veto degli Stati Uniti. Decisione che ha provocato lo scontento della Palestina e della Russia.
L'Idf: "Ucciso il capo delle armi di Hamas"
I militari israeliani affermano intanto di essere vicini al pieno controllo almeno nella parte settentrionale di Gaza e riportano altri successi. Sabato hanno pubblicato un video che mostra un attacco aereo contro un veicolo che trasportava il funzionario di Hamas Hassan Atresh, ritenuto responsabile del commercio, della produzione e dell'equipaggiamento del braccio militare di Hamas. L'esercito israeliano ha poi annunciato la morte di otto soldati uccisi in combattimento nel nord e nel centro della Striscia di Gaza. Dall'inizio dell'operazione di terra, il bilancio dei militari caduti in battaglia è ora di 152.
Cosa si sono detti Biden e Netanyahu al telefono
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu hanno avuto un colloquio telefonico nella tarda serata di sabato, in cui si è parlato di "obiettivi e fasi" della guerra. Alla domanda dei giornalisti, Biden ha dichiarato di non aver chiesto a Netanyahu un cessate il fuoco.