Belgrado, le opposizioni protestano davanti alla sede della commissione elettorale. Chiedono che il voto sia annullato per irregolarità e brogli
Il presidente Aleksandar Vučić rafforza il suo potere in Serbia dopo la larga affermazione del suo Partito progressista serbo (Sns, conservatore) alleelezioni parlamentari e locali, ma deve far fronte a nuove, violente proteste delle opposizioni che denunciano irregolarità e brogli, in particolare nelle amministrative a Belgrado.
Belgrado, la protesta dell'opposizione
In serata, diverse centinaia di manifestanti si sono radunati davanti alla sede del Municipio, a Belgrado, raggiungendo in corteo l'edificio che ospita la commissione elettorale.
Contestano il risultato elettorale delle municipali nella Capitale (più equilibrato rispetto alle parlamentari, con l'Sns al 38,9% e con 48 seggi - sul totale di 110 dell'Assemblea municipale - e l'Spn al 34,6% e con 43 seggi).
"Dalla Bosnia Erzegovina per votare il partito di Vučić"
L'Sns è accusato di aver organizzato il trasporto a Belgrado di oltre 40.000 persone dalla vicina Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, per farle votare a favore del partito del Presidente.
Per questo motivo, l'opposizione ha chiesto l'annullamento del voto e la ripetizione delle elezioni amministrative a Belgrado.
Gli osservatori delle organizzazioni internazionali non sono stati in grado di confermare un sistematico broglio elettorale da parte del governo, tuttavia sembrano concordare con le denunce dell'opposizione: manipolazioni, errori, black out, violazione della segretezza del voto.
La premier serba: "Insinuazioni malevole"
Le accuse di brogli sono state respinte con forza dalla premier serba Ana Brnabic, che ha parlato di "insinuazioni" malevole dirette a suscitare tensioni, provocare caos e disordini.
La maggioranza parlamentare all'Sns
Stando ai risultati delle parlamentari, diffusi in giornata dalla commissione elettorale, all'Sns è andato il 46,7% dei voti, rispetto al 23,5 ottenuto da 'La Serbia contro la violenza'(Spn), l'alleanza delle formazioni di****opposizione,cartello liberale e filo-Ue.
Il partito socialista serbo (Sps) del ministro degli Esteri Ivica Dacic, calato sensibilmente al 6,5%, è la terza forza del Paese.
Altri due partiti minori hanno superato lo sbarramento del 3% per accedere al parlamento unicamerale di 250 seggi.
In termini di seggi, all'Sns ne andrebbero 128 con la maggioranza assoluta, all'Spn 65, all'Sps 18.
'La Serbia contro la violenza' è stata protagonista di diverse manifestazioni antigovernative prima del voto e dopo le due stragi di inizio maggio, una delle quali ad opera di un 13enne in una scuola delle Capitale, col bilancio di una ventina di morti.
L'accusa nei confronti di presidente e governo è quella di portare avanti una politica che promuoverebbe l'intolleranza e la violenza nel Paese.