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Olimpiadi 2024, il piano di Parigi per nascondere i senzatetto

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Image Diritti d'autore JOEL SAGET/AFP or licensors
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Di Ilaria Federico
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Il governo francese ha istituito 10 centri regionali temporanei per sgomberare i senzatetto dalle strade della capitale. Più di 60 organizzazioni francesi hanno condannato questa iniziativa definendola "pulizia sociale"

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Le autorità francesi stanno adottando un nuovo approccio per affrontare il problema dei senzatetto nella capitale. Dalla primavera del 2023 sono stati istituiti 10 centri temporanei di "accesso alle cure" in città come Tolosa, Bordeaux, Angers e Strasburgo. Il tutto con l'obiettivo di trasferirvi i senzatetto sgomberati dalle strade di Parigi.

All'inizio di ottobre la Prefettura di Parigi ha anche proibito la distribuzione di cibo da parte di associazioni in alcuni quartieri settentrionali della capitale. La decisione è stata annullata una settimana dopo dal tribunale amministrativo, dopo la mobilitazione di circa 30 associazioni.

Più di 60 organizzazioni francesi hanno sollevato obiezioni all'approccio di Parigi, condannando la strategia di trasferimento come una forma di "pulizia sociale" orchestrata dal governo. Sono preoccupate per quella che, a loro dire, è l'intenzione di creare un'immagine raffinata di Parigi prima dei Giochi olimpici del 2024. 

Hanno espresso le loro preoccupazioni in una lettera agli organizzatori dei Giochi Olimpici. Paul Alauzy, portavoce di "Le revers de la médaille" (L'altra faccia della medaglia), il collettivo delle associazioni, le ha esposte a Euronews.

"Immaginiamo che io sia un richiedente asilo afghano in fuga dalla dittatura talebana. Arrivo a Parigi, ma un giorno un autobus arriva al mio campo e mi porta via. Purtroppo, se non rientro nei giusti criteri amministrativi, potrei finire in una regione dove ci sono molte meno organizzazioni di supporto per l'assistenza medica, sociale o legale e, alla fine, sarò costretto a tornare a Parigi". 

"Queste politiche erano già in atto, ma le Olimpiadi hanno accelerato le cose. C'è una spinta a creare quella che chiamano una "città pulita", e a fare un lavoro di "persecuzione e pulizia", secondo le parole del ministro degli Interni. Sappiamo che questo si rivolge anche a gruppi di persone che il governo considera indesiderabili", ha spiegato Paul Alauzy, che è anche coordinatore di Medici del mondo.

Occupazioni a rischio

Nell'aprile del 2023, il più grande edificio occupato di Parigi, noto come Unibéton, è stato smantellato. Circa 400 persone, principalmente provenienti dal Ciad e dal Sudan, sono state sgomberate dal sito, occupato da tre anni. L'area è destinata a far parte del Villaggio olimpico per i Giochi di Parigi 2024.

Faris era tra gli ex residenti. "Abbiamo avuto alcuni incontri con la Prefettura. Erano state fatte promesse sul fatto che sarebbe stato fornito un riparo e che ci si sarebbe presi cura delle persone. Nessuna di queste promesse è stata mantenuta. Di conseguenza, tutti si sono ritrovati per strada".

Il rifugiato politico ciadiano è il portavoce dell'occupazione. "Credo che i rifugiati gettino un'ombra negativa sulle Olimpiadi. Per questo hanno deciso di espellerci. Ma non è stata offerta alcuna soluzione per le persone allontanate dai siti occupati".

Anche altri rifugi per i senzatetto, che si trovano nelle vicinanze dei siti designati per i Giochi olimpici, stanno avvertendo la pressione. Come nel caso di Halte humanitaire.

"Le persone che vivono per strada, soprattutto gli espulsi, vengono allontanate da Parigi. Abbiamo spesso notizie di persone che vengono svegliate di notte e a cui viene chiesto di andarsene", ha spiegato a Euronews Benjamin Cagan, responsabile del servizio di Halte humanitaire, gestito dall'Esercito della salvezza. 

"Una delle nostre preoccupazioni è rappresentata dalle sfide che queste persone dovranno affrontare durante i Giochi olimpici, in termini di spostamenti e di accesso a determinati luoghi di accoglienza".

La Prefettura di Parigi Ile de France ha dichiarato a Euronews di essere impegnata a togliere queste persone dalla strada e ha sottolineato che il suo obiettivo è garantire una sistemazione più dignitosa, indipendentemente da ciò che sta accadendo. "Che si tratti di Olimpiadi o meno, il nostro approccio rimane lo stesso: trovare posti dignitosi per queste persone, garantendo al contempo un sostegno sociale e amministrativo".

Nella realtà i senzatetto si trovano ad affrontare una situazione precaria, costretti a partecipare a colloqui con la Prefettura di Parigi. Questi incontri potrebbero anche portare all'espulsione dei migranti che attualmente non hanno uno status legale.

Ma la Prefettura sostiene che questa sia la soluzione migliore per loro. "Con la saturazione degli alloggi nella regione di Parigi, la creazione di Sas (Strutture di supporto e alloggio) in altre regioni a partire da aprile è stata una risposta adeguata. 3.192 persone sono state trasferite nelle province, tra cui 734 famiglie e 2.458 uomini soli. Queste persone, trasferitesi volontariamente nelle province, hanno ricevuto un sostegno amministrativo e un'assistenza sociale adeguati".

Nel cuore di Parigi, il destino di chi non ha una fissa dimora rimane incerto. "Il governo ha rivelato che negli ultimi otto mesi 2.800 senzatetto che vivevano nelle strade di Parigi sono stati trasferiti in altre regioni", ha spiegato Paul Alauzy.

"Ogni sera, davanti al Municipio di Parigi, famiglie e minori si radunano per strada, in cerca di un riparo", ha proseguito. Tuttavia durante i Giochi olimpici è certo che questi assembramenti non saranno consentiti in quest'area. Adiacente al Municipio di Parigi, c'è un punto di distribuzione di cibo dove Refugees food ha distribuito 40mila pasti in sei settimane la scorsa estate. Per molte persone spesso costituiva l'unico pasto della giornata. Le 25 'fan zone' previste per le Olimpiadi sollevano delle domande: dove saranno situate? Purtroppo, crediamo fermamente che ai senzatetto non sarà concesso l'accesso alla piazza del Municipio di Parigi durante le Olimpiadi", ha concluso Alauzy.

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