A causa del blocco degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza trovare cibo nei mercati sta diventando un’impresa impossibile
Sono fuggiti dalle loro case senza soldi né vestiti. Non hanno più nulla, nemmeno un pezzo di pane per sfamarsi.
Così centinaia di sfollati a causa della guerra a Gaza stanno soffrendo quella che è stata definita la “guerra della fame”. Un’emergenza che si aggiunge all’orrore del conflitto in corso. In questo campo, procurarsi un pasto al giorno è una missione impossibile.
Yamen Labad è un bambino sfollato, ci racconta che ha acceso la legna per cuocere il grano per se e per i suoi fratelli per poter mangiare qualche cosa. È da giorni che sono digiuni.
"Quando mia madre cucina il cibo, lo divide tra me e i miei fratelli. A volte ricevo una pagnotta e a volte dormo affamato perché non c'è il pane", racconta una ragazza Batoul Al-Skafi.
Le famiglie nel campo profughi raccontano che la vita lì è molto difficile. Passano giorni senza mangiare. Questa donna cucina i fagioli e la molokhiya, una verdura tipica egiziana, che ha ottenuto grazie all'aiuto dei vicini della zona.
"Procurarsi il pane è difficile, procurarsi l'acqua è più difficile, e anche la farina, non ci sono aiuti, e la situazione è al limite per i più piccoli. Si può avere un solo pasto al giorno, il pranzo. Niente colazione e niente cena. La situazione è difficile. Siamo scappati di casa in fretta, non ci aspettavamo che arrivasse la guerra, quindi non abbiamo niente e non abbiamo soldi", racconta una donna.
A causa del blocco degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza trovare cibo nei mercati sta diventando un’impresa impossibile. Per molte famiglie si tratta di un’agonia lenta che si somma a un conflitto sempre più violenti.