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Niger, chiesta l'espulsione dell'ambasciatore francese. Il braccio di ferro Parigi-Niamey

Militari in Niger
Militari in Niger Diritti d'autore  Sam Mednick/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Sam Mednick/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Di Debora Gandini
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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I rapporti tra Francia e Niger si sono fortemente deteriorati in seguito al colpo di stato del 26 luglio, ampiamente sostenuto dalla popolazione

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Aumenta la tensione tra la giunta militare al potere in Niger e la Francia. I golpisti hanno ritirato le credenziali all'ambasciatore francese ordinando alla polizia di espellerlo dal Paese per atti contrari agli interessi del paese. In pratica è stata tolta l’immunità al diplomatico francese Sylvain Itte.

Lo si legge in una lettera inviata dal ministero degli Esteri nigerino al ministero degli Esteri francese. "Al termine della scadenza delle 48 ore a partire dal 28 agosto 2023 l'interessato non gode più dei privilegi e delle immunità relative al suo statuto di membro del personale diplomatico dell'Ambasciata. I documenti diplomatici e i visti dell'interessato e della sua famiglia sono annullati. La polizia ha avuto l'ordine di procedere alla sua espulsione", si legge nella lettera.

Il ministero degli Esteri francese replica che la giunta non ha alcuna autorità per espellere gli ambasciatori. 

Parigi non riconosce infatti i golpisti come leader legittimi del paese. Il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato lunedì che l'ambasciatore resterà nel paese nonostante le pressioni della giunta e ha ribadito il sostegno della Francia al deposto presidente del Niger Mohamed Bazoum.

I rapporti tra Parigi e Niamey si sono fortemente deteriorati in seguito al colpo di stato del 26 luglio, ampiamente sostenuto dalla popolazione. Ora la giunta chiede anche il ritiro dei 1.500 soldati francesi dispiegati nel Paese.

Intanto le truppe senegalesi si starebbero preparando ad essere schierate in Benin per un intervento in Niger sotto l'egida della Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas), a quanto riferiscono i media locali.

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