Gabon, il generale golpista Oligui ha giurato come presidente del governo di transizione

Il nuovo capo del governo di transizione, Brice Oligue Nguema
Il nuovo capo del governo di transizione, Brice Oligue Nguema Diritti d'autore Euronews
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Di Ilaria Cicinelli Agenzie:  Afp
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Il generale Brice Oligui Nguema è il nuovo presidente del governo di transizione del Gabon. Ha promesso di indire elezioni democratiche e di riscrivere la Costituzione del Paese

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Il Gabon ha un nuovo capo di Stato. Il leader del colpo di Stato in Gabon, il generale a capo della Guardia Repubblicana d'élite, Brice Oligui Nguema, ha giurato come "presidente del governo di transizione" questo lunedì 4 settembre.

Non è stato specificato per quanto tempo il nuovo presidente rimarrà in carica. Il colpo di Stato è culminato con la deposizione di Ali Bongo Ondimba e ha messo fine al governo della dinastia dei Bongo, durata 55 anni. 

La destituzione è avvenuta pochi istanti dopo che Bongo, 64 anni, era stato proclamato vincitore delle elezioni presidenziali del mese scorso, un risultato bollato come una frode dall'opposizione. Secondo Oligui, il colpo è stato incruento e non sono stati segnalati morti o feriti. I golpisti avevano dichiarato di aver sciolto le istituzioni nazionali, annullato i risultati delle elezioni e chiuso le frontiere, aggiungendo poi di aver deciso di riaprirle.

Il nuovo presidente di transizione ha ribadito l'intenzione di organizzare elezioni libere, trasparenti, credibili e pacifiche, senza specificare quando si svolgeranno, ma ha affermato che prima dovrà essere adottata una nuova costituzione tramite referendum. Oligui ha promesso, inoltre, di creare istituzioni più democratiche che rispettino i diritti umani, ma ha detto che procederà "senza fretta".

Una frangia dell'ex opposizione sta esortando Oligui a cedere il potere, ma molti in Gabon sembrano felici del rovesciamento della dinastia Bongo, con festeggiamenti nelle strade della capitale Libreville e dell'hub economico di Port-Gentil.

STEEVE JORDAN/AFP or licensors
Il presidente deposto del Gabon, Ali Bongo con la moglie SylviaSTEEVE JORDAN/AFP or licensors

Le reazioni internazionali, i Bongo sono corrotti?

Diversi Paesi e organizzazioni occidentali hanno condannato il colpo di Stato, pur riconoscendo che è diverso da altri nel continente a causa delle preoccupazioni sulla credibilità del voto stesso. "Naturalmente i colpi di stato militari non sono la soluzione, ma non dobbiamo dimenticare che in Gabon ci sono state elezioni piene di irregolarità", ha dichiarato il responsabile della politica estera dell'Unione Europea Josep Borrell.

L'ex presidente Bongo era alla ricerca del suo terzo mandato dopo essere salito al potere nel 2009 in seguito alla morte del padre Omar, che ha governato il Gabon con il pugno di ferro per oltre 40 anni. I leader del colpo di Stato hanno dichiarato mercoledì di averlo messo agli arresti domiciliari e di averlo mandato "in pensione".

Ma Bongo è riuscito a diffondere sui social media un video in cui diceva che suo figlio e sua moglie Sylvia erano stati arrestati, facendo appello a "tutti gli amici in tutto il mondo a fare rumore" in suo favore.

Venerdì la televisione nazionale ha mostrato le immagini di Noureddin Bongo Valentin, figlio del presidente deposto, e di altri funzionari arrestati davanti a valigie piene di denaro contante, presumibilmente sequestrate nelle loro case. I militari li hanno accusati, tra le altre cose, di tradimento, appropriazione indebita, corruzione e falsificazione della firma del presidente.

Altri cinque Paesi africani - Mali, Guinea, Sudan, Burkina Faso e Niger - hanno subito colpi di Stato negli ultimi tre anni. I loro nuovi governanti hanno resistito alle richieste di un breve calendario per il rientro nelle caserme.

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