Fine, probabilmente, del mistero attorno alla morte di Yevgeni Prigozhin: il corpo senza vita del capo della "Wagner" è stato riconosciuto da uno dei comandanti, all'obitorio. Ancora dubbi sulla dinamica dell'incidente aereo: per il Pentagono, probabile "ordigno a bordo"
Il "giallo" sulla morte di Yevgeni Prigozhin, ora, sembra perdere i contorni del mistero.
Il corpo senza vita di Prigozhin (62 anni) e del suo braccio destro Dmitri Utkin sono stati riconosciuti da uno dei comandanti della "Wagner", proprio all'obitorio dove sono stati trasferiti dopo lo schianto del loro jet privato su cui viaggiavano mercoledì.
Putin: "Insieme per una causa comune"
Da parte sua, con una certa freddezza, il presidente russo Vladimir Putin ha confermato la morte del co-fondatore del "gruppo Wagner" - che aveva incontrato a luglio, settimane dopo l'ammutinamento - e ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime. Spingendosi persino ad un "elogio" di Prigozhin.
"Conoscevo Prigozhin da molto tempo, dall'inizio degli anni '90", ricorda Putin.
"Era un uomo dal destino difficile e ha commesso alcuni gravi errori nella vita. Ma i risultati di cui aveva bisogno li ha ottenuti per se stesso e, quando gliel'ho chiesto, anche per una causa comune, come in questi ultimi mesi".
Intelligence Usa: "Ordigno a bordo"
L'aereo Embraer Legacy 600 - sottoposto a sanzioni Usa nel 2019 - sul quale Prigozhin era a bordo si è schiantato nella regione di Tver, nel volo da Mosca a San Pietroburgo.
Dieci, in totale, le vittime: oltre a Prigozhin e al suo braccio destro Dmitri Utkin - veterano della guerra in Cecenia, da molti considerato il vero fondatore della "Wagner" - hanno perso la vita Valeriy Chekalov, il "direttore commerciale" di Prigozhin, e quattro mercenari che componevano le guardie del corpo di Prigozhin (Yevgeni Makarian, Sergey Propustin, Alexander Totmin, riconosciuti da un database in possesso a gruppi filo-ucraini, oltre a Nikolay Matuseev, altrove indicato come Nikolay Matusevich).
Tre i membri dell'equipaggio: il pilota Alexei Levshin, il co-pilota Rustam Karimov e l'assistente di volo Kristina Raspopova, unica donna a bordo.
Secondo i media russi, gli investigatori non escludono la possibilità di un attacco terroristico.
"Nulla indica che sia stato un missile terra-aria ad abbattere l'aereo", afferma il portavoce del Pentagono, Pat Ryder.
Fonti dell'intelligence americana ipotizzano la verosimile presenza di un ordigno a bordo dell'aereo.
L'Ucraina, da parte sua, ha dichiarato il proprio non coinvolgimento nell'incidente aereo.
Zelensky: "Forse quello che è accaduto ci aiuterà"
"Sapete, quando l'Ucraina parlava e si rivolgeva ai Paesi del mondo riguardo agli aerei, non era questo quello che avevamo in mente...", dichiara il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, scatenando un momento di ilarità tra i cronisti presenti alla conferenza stampa a Kiev.
"Ve lo dirò onestamente. Avevamo in mente qualcosa di completamente diverso: volevamo sostegno, anche se forse quello che è accaduto ci aiuterà, in un certo senso...
Prima di tutto, voglio chiarire che non abbiamo alcun legame con questa situazione, questo è sicuro. Penso che tutti abbiano capito chi è coinvolto", conclude Zelensky, riferendosi, naturalmente, a Putin.
Esattamente due mesi fa, il 24 giugno, Prigozhin guidò l'ammutinamento del gruppo "Wagner", minacciando di marciare su Mosca.
Per fermarlo, servì la mediazione del presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
I mercenari, guidati da Prigozhin, decisero di fermarsi e, successivamente, furono trasferiti proprio in Bielorussia.
Euronews racconta
Chi era veramente Yevgeni Prigozhin?
Servizio del 24 giugno 2023.