Fernando Villavicencio, assassinato alla fine di un comizio a Quito non sarebbe stato protetto a sufficienza. "I mandanti sono nello Stato", dice la vedova
Verónica, la vedova di Fernando Villavicencio, il candidato presidenziale centrista ucciso il 9 agosto dalla criminalità organizzata, ha accusato lo Stato della morte del marito. La donna ha denunciato la mancanza di misure di protezione adeguate. L'uomo è stato freddato mentre usciva da un comizio in una scuola di Quito.
Per il momento sono stati arrestati sei colombiani, accusati di essere i presunti sicari autori del delitto. Non è ancora chiaro chi ci sia realmente dietro al delitto, ma potrebbe trattarsi di una delle bande criminali operanti nel Paese e che lo stesso candidato ha denunciato ricevendo minacce dirette giorni prima della sua morte.
Fra gli indiziati il cartello dei "Los Choneros" uno dei gruppi criminali più potenti dell'Ecuador, il cui leader "Fito" è stato trasferito dal penitenziario di zona n. 8 di Guayaquil alla prigione di massima sicurezza di La Roca.