Ucraina, tre morti in un attacco a Zaporizhzhia. Allarme per la centrale nucleare

I danni provocati dall'attacco a Zaporizhzhia
I danni provocati dall'attacco a Zaporizhzhia Diritti d'autore AP/Zaporizhzhia administration Press Office
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Di Andrea Barolini
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Un nuovo attacco su Zaporizhzhia, in Ucraina, ha provocato la morte di tre persone. La Energoatom lancia un allarme per la centrale nucleare: "Perso il collegamento alla linea elettrica principale"

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Il bilancio del bombardamento effettuato dalle forze armate russe il 9 agosto su Zaporizhzhia è salito a tre morti e nove feriti, tra i quali un bambino. A riferirlo è il responsabile dell'amministrazione militare regionale, Yury Malashko, secondo il quale tra le vittime ci sarebbero anche un uomo di 43 e due ragazze di 19 e 21 anni. In precedenza, il ministro degli Interni di Kiev, Igor Klymenko, aveva parlato di due morti a causa dell'attacco. 

Allarme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia

Al contempo, l'agenzia nazionale ucraina per l'energia nucleare, la Energoatom, ha lanciato un nuovo allarme sulla centrale di Zaporizhzhia: "Il sito ha perso il collegamento alla linea elettrica principale ad alta tensione la notte scorsa e ora rischia il blackout. La centrale è dovuta passare alla linea di riserva, l'unica disponibile, e in caso di disconnessione sarebbe priva di erogazione". Sempre secondo Energoatom, il problema principale riguarda attualmente l'unità numero 4, poiché attualmente "gestita dagli occupanti in violazione delle regole di funzionamento dei reattori nucleari". 

Secondo Taras Tkach, direttore esecutivo ad interim di Energoatom, in caso di perdita completa di erogazione di energia elettrica esterna, la gestione del reattore numero 4 risulterà problematica, con il rischio di guardi alle componenti principali: "La prolungata occupazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, e l'illegittima e impreparata gestione da parte della Russia, che non si assume alcuna responsabilità per la sicurezza nucleare e radioattiva dell'impianto, avvicinano costantemente la centrale al disastro". 

Colpito un deposito di carburanti nell'Ucraina occidentale

Nel frattempo, alcuni droni russi hanno distrutto un deposito di carburanti nell'Ucraina occidentale, secondo quanto indicato dal governatore della regione di Rivne, Vitaly Koval. Non sono state tuttavia registrate vittime. Fonti ucraine hanno inoltre riferito di numerose esplosioni nella regione di Sumy. 

La diplomazia di Kiev prosegue intanto il suo lavoro: la Germania ha accettato di concedere al presidente Volodymyr Zelensky altri due sistemi per il lancio di missili Patriot.

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