Accordo del grano, segnali di apertura di Mosca dopo la mediazione di Ankara

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Il portavoce del Cremlino ha detto che Mosca è pronta non solo a tornare al tavolo negoziale ma (ad alcune condizioni) anche a riattivare l'accordo. Una dichiarazione salutata positivamente a livello internazionale

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La mediazione turca per il grano ucraino va avanti. Mentre l'Ucraina cerca di trovare percorsi alternativi per esportare i suoi cereali, Ankara insiste nel tentativo di arrivare al rinnovo dell'accordo sul grano tra Kiev e Mosca.

 Nella giornata di mercoledì, il pèresidente turco  Recep Tayyip e il suo omologo russo, Vladimir Putin, hanno avuto una conversazione telefonica.

Al telefono il presidente turco ha esortato Putin a rinnovare l'accordo,  stando al portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha aggiunto: "La Russia è pronta a rinnovare l'accordo stesso, non semplicemente a tornare al tavolo negoziale. Ma l'accordo deve essere implementato anche nella parte che riguarda la Federazione russa".

Tra i temi al centro della telefonata anche la prossima visita del presidente russo in Turchia, (notizia che emerge da quanto riportato dall’ufficio della presidenza turca e che è stata rilanciata dai media russi).

"Saranno i Paesi più poveri a patire di più questa situazione" ha sottolineato Erdogan che ha aggiunto come l'ultimo rinnovo dell'accordo a maggio abbia  portato a un calo del 23% dei prezzi dei cereali, saliti del 15% dal 17 luglio (data in cui è scaduta l'ultima proroga).

Le dichiarazioni di Dmitry Peskov non sono passate inosservate a Washington, l'ambasciatrice americana all'Onu,  Linda Thomas-Greenfield, ha commentato: "Potrebbe voler dire che sono interessati a tornare a discutere. Vedremo cosa accadrà".

Al momento, però, la Russia continua a colpire le infrastrutture portuali ucraine, essenziali per le esportazioni di grano. L'ultimo attacco ha coinvolto un silos  distrutto nel porto di Izmail, collocato su una delle diramazioni del delta del Danubio a confine tra Ucraina e Romania.

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