Anche gli insegnanti, a modo loro, stanno combattendo una "battaglia" per l'Ucraina: riprendere le lezioni in aula, dopo troppi mesi passati davanti al computer. Ma nelle scuole sarà necessario avere un rifugio, in cui ripararsi in caso di attacco nemico
Così come i soldati ucraini combattono in prima linea, difendendo la propria terra e le proprie famiglie, un altro gruppo di persone combatte, in un altro modo, la loro stessa battaglia: gli insegnanti ucraini.
In mezzo a mille difficoltà logistiche, psicologiche e umane, le loro normali capacità si sono dovute adattare per insegnare ai bambini e ai ragazzi loro studenti ad apprendere a distanza e, spesso, in luoghi pericolosi, vicino al fronte della guerra.
In Polonia per "formarsi"
Un gruppo di insegnanti ucraini sta seguendo una specifica formazione a Varsavia, in Polonia. Non si tratta solo di adattare le lezioni ad una connessione Internet che va ad intermittenza (fosse solo quello il problema!) ma anche e soprattutto di comprendere lo stress dei loro alunni.
Racconta Ganna Skydan, insegnante di Tokmak, nella regione di Zaporizhzhia:
“Ci sono delle difficoltà evidenti. Per lo più i bambini si chiudono in se stessi. Non accendono la telecamera e non accendono il microfono neppure per dire “ciao”. Cioè, rifiutano di partecipare. Poi ci sono anche bambini che sono ben presenti in classe, ascoltano l'insegnante, ascoltano le risposte degli altri bambini. Ma ci sono soprattutto quelli che hanno subito un forte stress e, semplicemente, non vogliono uscire allo scoperto, non vogliono stabilire alcun contatto. Con nessuno".
Spiega Liudmyla Klymenko, formatrice ai corsi, originaria di Nemishayevo (Ucraina), ma residente in Polonia:
"Oggi abbiamo avuto un'insegnante che stamattina ha ricevuto la notizia che un suo allievo, amico di suo figlio, è stato ucciso al fronte. E questo accade abbastanza spesso, purtroppo. Questi sono eventi molto traumatici e dobbiamo far capire agli insegnanti come affrontarli".
Gli stessi insegnanti si dedicano a giochi di gruppo e di società prima di dedicarsi ai loro incarichi, durante la formazione che stanno svolgendo in Polonia.
Le scuole riaprono (ma solo con il rifugio)
Circa quattro milioni di studenti di livello secondario sono andati a lezione, durante l'ultimo anno scolastico, in circostanze assolutamente eccezionali.
Nella regione di Kharkiv, le autorità hanno consentito la ripresa delle normali lezioni in aula. Ma le scuole potranno riaprire solo se dispongono di un "rifugio specializzato", dove ripararsi in caso di attacco russo.