Ucraina, a Nikopol si rischia la vita per avere l'acqua

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Di Redazione italiana
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L'approvvigionamento idrico è interrotto da diversi giorni dopo la distruzione della diga ed è diventato un lavoro pericoloso, in quanto le autocisterne sono prese di mira dai russi

I residenti di Nikopol, città vicino a Zaporizhzhia, rischiano la vita per avere l'acqua.

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L'approvvigionamento idrico è interrotto da diversi giorni dopo la distruzione della diga di Kahovka ed è diventato un lavoro pericoloso, poiché le autocisterne sono prese di mira dalle Forze russe.

L'acqua, caduta in modo significativo nel bacino idrico di Kakhovka, è necessaria per raffreddare i reattori nucleari della centrale di Zaporizhzhia, nel territorio controllato dalla Russia.

Tuttavia, sul lato del bacino controllato dagli ucraini, l'acqua è essenziale per la vita di tutti i giorni, pur essendoci cose più preoccupanti della mancanza di acqua.

"Certo, è spaventoso - dice Larisa, residente a Nikopol - niente fa paura come un'esplosione atomica.

Possiamo farcela senza acqua, ce la portano, ma se succede qualcosa lì... non lo so... È spaventoso".

"Stiamo trasportando con un carro - dice invece Lubova, residente - perché abbiamo allestito un punto d'acqua.

Non ci sono rifugi qui: chi si assumerà la responsabilità? Andiamo dove sono i rifugi, se c'è un allarme antiaereo, ci nasconderemo".

A Kherson, un'altra delle regioni più colpite, i servizi di emergenza forniscono acqua pulita tra timori di contaminazioni e malattie.

Le consegne giornaliere sono diventate la norma, sin dalla rottura della diga (avvenuta il 6 giugno) e dal conseguente allagamento di vaste aree di Kherson.

Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, "c'è un rischio significativo di malattie trasmesse dall'acqua, come il colera e il tifo, oltre a malattie trasmesse dai roditori, come la leptospirosi e la tularemia.

Intanto, da Mosca, giunge un altro monito: il ministero della Difesa russo avverte del rischio di malattie trasmesse dalle zanzare, come la febbre del Nilo occidentale, dopo l'inondazione a Kherson, di cui Kiev e Mosca si accusano a vicenda.

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Kiev afferma che "più di 500 persone" sono morte per questo motivo nell'area controllata dalla Russia.

Le squadre di emergenza stanno lavorando alle operazioni di pulizia nella regione di Kherson: i livelli dell'acqua nella regione sono diminuiti di 7 cm.

Secondo il servizio di emergenza statale ucraino, circa 850 case in cinque insediamenti sulla riva destra del fiume Dnepr sono state colpite dall'inondazione e quasi 2800 persone sono state evacuate.

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