L'amministratore militare della città: "Qui nulla di militare, area totalmente civile. Fortunatamente non c'era troppa gente"
Si aggrava il bilancio delle vittime causate dal missile russo che la mattina del 25 aprile ha distrutto il museo di storia di Kupiansk, città nella regione di Kharkiv, nell'Ucraina orientale. I morti sono due: la direttrice e la vicedirettrice, che si trovavano all'interno dell'edificio. L'attacco ha provocato il crollo del museo, seppellendo diverse persone sotto le macerie, ha danneggiato diversi altri edifici e ferito una decina di persone.
Il capo dell'amministrazione militare di Kupiansk, Andrii Kanashevich, ha specificato che non c'erano infrastrutture militari nell'area colpita ed è stata una fortuna che non ci siano state altre vittime: "Qui non c'è assolutamente nulla di militare, è un sito puramente civile dove ci sono sempre molte persone. Fortunatamente oggi non c'è stata la consegna di aiuti umanitari, quindi non ci sono state (altre) vittime", ha detto a qualche ora dal bombardamento.
Le ricerche per trovare i corpi e gli eventuali sopravvissuti sarebbero terminate dopo tre ore e mezza. Kupiansk, teatro di combattimenti negli ultimi mesi, è stata colpita da diversi missili russi C-300, tra cui quello che ha distrutto il museo.
I due fronti
Nel suo aggiornamento quotidiano, lo Stato maggiore delle Gorze armate ucraine ha dichiarato che le forze russe si stanno concentrando su Bakhmut, Avdiivka e Maryinka e che le truppe ucraine hanno respinto 39 attacchi sul fronte orientale solo nell'ultimo giorno.
Le forze ucraine stanziate sul lato occidentale del fiume Dnipro stanno effettuando frequenti incursioni sulla sponda orientale vicino alla città di Kherson per cercare di sgrombare le truppe russe, sulla sponda orientale del fiume da quando si sono ritirate dalla città a novembre, dopo mesi di occupazione. È sempre più probabile che l'Ucraina lancerà a breve una controffensiva per cercare di riconquistare il territorio.
Martedì è stato diffuso un video che esplicita la ricerca di altri volontari per combattere in Ucraina da parte del gruppo di mercenari russi Wagner. Le immagini mostrano il leader della milizia, Yevgeny Prigozhin, visitare un campo di addestramento e chiedere che altri giovani si uniscano al gruppo, dopo che Prigozhin ha criticato il Ministero della Difesa russo per la mancanza di risultati sul fronte.