Il verdetto del tribunale penale: "Indimostrabile nesso causale certo con l'incidente"
Assolte Airbus e Air France, nell'ambito del processo per lo schianto del 2009 del volo Rio de Janeiro-Parigi in cui morirono tutte e 228 le persone a bordo.
Si è trattato di uno dei disastri aerei più gravi degli ultimi 20 anni: parti del velivolo, un A330, furono immediatamente trovate, tuttavia ci vollero due anni per recuperare la fusoliera e per decifrare la scatola nera.
Al termine di un'inchiesta durata quasi 14 anni, un tribunale di Parigi ha scagionato il costruttore europeo e la compagnia aerea transalpina dall'accusa di omicidio colposo.
Infatti, è stato ritenuto che, se fossero state commesse colpe, "non si sarebbe potuto dimostrare alcun nesso causale certo" con l'incidente.
Se fossero stati giudicati colpevoli, avrebbero potuto pagare una multa di 225.000 euro ciascuno, che si sarebbe aggiunta al risarcimento già pagato e agli alti costi del processo.
PER APPROFONDIRE: Il processo contro Air France e Airbus
Alla lettura della sentenza, i familiari delle vittime sono scoppiati in lacrime.
Il primo giugno 2009, il volo AF447 da Rio de Janeiro a Parigi precipitò nell'Atlantico poche ore dopo il decollo, uccidendo 216 passeggeri e 12 membri dell'equipaggio.
A bordo del volo c'erano persone di 33 nazionalità, tra cui 72 francesi e 58 brasiliani.