I medici britannici con meno di otto anni di esperienza incrociano le braccia per quattro giorni, per chiedere un aumento dei salari
Migliaia di giovani medici britannici hanno avviato uno sciopero nella mattinata di martedì 11 aprile, che si protrarrà per quattro giorni. Un'agitazione che rischia di aumentare la pressione sul National Health Service (NHS, il servizio sanitario nazionale del Regno Unito), già da tempo in difficoltà.
"La più grande mobilitazione della storia del National Health Service"
I dottori reclamano salari migliori, anche alla luce delle spinte inflazionistiche: "Si tratta della più grande mobilitazione della storia del NHS", ha spiegato all'agenzia AFP Stephen Powis, medico. "Le cure urgenti e il pronto soccorso rimarranno prioritarie, ma alcuni pazienti si vedranno purtroppo procrastinare i loro appuntamenti".
Secondo i sindacati, ad essere riprogrammati potrebbero essere circa 350mila consulti. Un impatto maggiore anche rispetto alla tre giorni di scioperi effettuati nel mese di marzo dagli stessi giovani medici: in quell'occasione erano stati 175mila gli appuntamenti annullati.
I medici britannici chiedono un aumento del 35% dei salari
I giovani medici - sono considerati tali i neo-laureati e coloro che hanno meno di otto anni di esperienza - rappresentano d'altra parte la metà degli effettivi negli ospedali del Regno Unito. Inoltre, lo sciopero arriva in un momento in cui molti dottori britannici sono in vacanza.
I sindacati chiedono un aumento dei salari del 35%, ma si tratta di una richiesta giudicata irricevibile dal ministro della Salute del governo di Londra, Steve Barclay. I medici ritengono però di aver perso in termini reali il 26% delle loro paghe dal 2008 ad oggi.