A dirlo sia fonti russe che ucraine e occidentali. Il Cremlino puntava a conquistare i confini di Donetsk e Lugansk entro il 31 marzo
L'offensiva invernale russa non ha raggiunto gli obiettivi prefissati dal Cremlino, ossia conquistare i confini amministrativi delle regioni di Donetsk e Lugansk entro il 31 marzo. A dirlo sono sia fonti russe, sia fonti ucraine e occidentali.
Il vice capo della Direzione principale della Guardia nazionale russa (Rosgvardia) nella regione occupata di Donetsk, ha osservato che il fallimento dell'offensiva scatena sentimenti negativi tra i militari e causa una maggiore perdita di uomini.
Il ministero della Difesa britannico afferma che, sebbene la Russia abbia subito almeno 200mila perdite dall'invasione su larga scala dell'Ucraina, una minoranza rilevante di queste è dovuta a cause slegate dal combattimento.
Tra queste, probabilmente, esercitazioni inadeguate con le armi, incidenti stradali e lesioni legate alle condizioni climatiche, come l'ipotermia.
Secondo i comandanti russi, sull'efficacia dei combattimenti ha un ruolo anche l'abuso di alcol da parte dei soldati.
La conquista di Bakhmut
Le forze russe continuano ad attaccare Bakhmut e i suoi dintorni. Il think tank statunitense Istituto per lo studio della guerra, afferma che avrebbero sequestrato l'impianto metallurgico Azom nel nord di Bakhmut, come già precedentemente annunciato dal gruppo Wagner.Le forze ucraine hanno condotto un attacco missilistico contro l'impianto il 2 aprile.
Il fondatore del gruppo di mercenari russi, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato che le sue truppe hanno issato una bandiera russa sul municipio di Bakhmut, annunciando di fatto il controllo della città.
L'Ucraina ha invece smentito la notizia, dichiarando che le forze russe sono "molto lontane" dal conquistare l'area orientale della città e che i combattimenti ancora infuriano intorno al municipio.
I milblogger russi temono che Mosca debba terminare le operazioni offensive a Bakhmut e Avdiivka per prepararsi alla controffensiva ucraina, prevista tra la Pasqua ortodossa del 16 aprile e la Giornata della vittoria sovietica del 9 maggio.