61.000 tirocinanti e dottori in formazione incrociano le braccia per 72 ore: caos in corsia negli ospedali del Regno Unito. Vogliono un aumento di stipendio del 36%
Servizio Sanitario britannico (NHS-National Health Service) sempre più nel caos.
Ancora una settimana di scioperi nel Regno Unito, travolto da mesi e mesi di agitazioni sindacali.
Stavolta ad incrociare le braccia sono i giovani medici: sciopero che metterà ulteriormente in crisi le strutture sanitarie dell'isola.
61.000 medici in formazione o tirocinanti hanno cominciato lo sciopero proprio questo lunedì mattina per le prossime 72 ore: vogliono un aumento di stipendio del 35%, dopo che è stato loro ridotto del 26%, portandolo ad appena 14 sterline all'ora.
Lo sciopero comprenderà reparti-chiave degli ospedali: pronto soccorso, terapie intensive e reparti maternità.
Oltre a lasciare sguarnite le corsie, i giovani medici hanno riempito le strade di Londra e di altre città - spesso davanti agli ospedali - per sensibilizzare l'opinione pubblica con le loro rivendicazioni e i loro cartelli, attraverso i quali chiedono un adeguamento dei loro salari.
Gli ospedali del Regno Unito sono già nel caos per aver dovuto annullare, solo la settimana scorsa, decine di migliaia di visite e operazioni già programmate.
Trattative arenate
Le trattative per il rinnovo contrattuale tra sindacati di categoria e il governo britannico del premier Rishi Sunak, con il segretario alla Salute Steve Barclay in particolare, sono al momento in fase di stallo.
La British Medical Association (BMA) e l'Hospital Consultants and Specialists Association (HCSA) stanno portando avanti la loro azione coordinata dopo che lo stesso Barclay ha chiesto loro di annullare il precedente accordo sindacale, ma si è rifiutato - in cambio - di impegnarsi ad avviare trattative salariali.