Lazio: per Rocca meno voti di Zingaretti, ma percentuale boom

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Di ANSA
Schede in netto calo per centrosinistra-M5s rispetto al 2018
Schede in netto calo per centrosinistra-M5s rispetto al 2018

(ANSA) – ROMA, 14 FEB – Francesco Rocca ha preso, in termini
di voti assoluti, meno voti di Nicola Zingaretti nel 2018, ma in
percentuale il suo successo è stato molto più netto: sfiora il
54% contro il 32,9% dell’ex governatore di centrosinistra. Rocca
infatti è eletto presidente – quando mancano solo 7 sezioni su
oltre 5300 – con oltre 943 mila voti; Zingaretti ne prese
1.018.736. E’ l’effetto dell’affluenza, che nel 2018 fu al 66,5%
mentre tra il 12 e il 13 febbraio si è attestata al 37,2. In
questo caso l’astensionismo sembra avere colpito in modo più
netto il centrosinistra e il M5s. In entrambe le consultazioni i candidati governatori hanno
preso più delle loro coalizioni: 79mila voti in più per Rocca,
151 mila per Zingaretti. Ieri il candidato di centrosinistra
sconfitto Alessio D’Amato ricordava di avere raggiunto una
percentuale maggiore del suo predecessore nel 2018: 33,5 contro
32,9. In termini di voti assoluti però il risultato è ben
diverso: oltre un milione di voti, appunto, per Zingaretti
contro i 581 mila di D’Amato. Parlando in termini di coalizioni, il centrodestra ha preso
stavolta oltre 855 mila voti; nel 2018 i partiti ‘tradizionali’
appoggiavano Stefano Parisi e presero in coalizione 922.664
voti, ma c’era Sergio Pirozzi che da outsider di centrodestra
raggranellò da solo quasi 100 mila voti. Il centrosinistra nel
2018 prese 867.393 voti; stavolta le liste ne hanno presi
attorno ai 520 mila.
Drammatico invece il crollo del M5s in termini di voti assoluti:
circa 132 mila questa volta contro i 559.752 del 2018. Se si guarda ai singoli partiti, il Pd nel 2018 prese oltre
539 mila voti; stavolta ne ha presi 313 mila, ma bisogna
considerare che allora non c’era il Terzo Polo. Anche però
provando a sommare gli oltre 75 mila voti di Azione-Italia Viva
a quelli del Pd si arriva a 388 mila voti: sono 151 mila voti in
meno. Percentualmente, però, il Pd ha tenuto: 21,25% alle
elezioni 2018 contro il 20,25% delle ultime (ma c‘è il Terzo
Polo al 4,87). Tutta un’altra storia quella di Fratelli d’Italia, passato da
220.460 voti nel 2018 a 519.633 del 12 e 13 febbraio, ma
soprattutto dall’8,69% al 33,62% delle ultime elezioni, che ne
fanno nettamente il primo partito. (ANSA).

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