Migliaia di vittime e centinaia di palazzi distrutti, nella zona colpita dal terremoto di lunedì, al confine tra Turchia e Siria. Per i siriani, già martoriati da quasi 12 anni di guerra, il terremoto sta causando ulteriori sofferenze
Sale ancora il bilancio delle vittime del terremoto. Soccorritori alla ricerca dei sopravvissuti.
Una notte di ricerche
Tutta la notte sono continuate le ricerche sotto le macerie - da parte dei soccorritori - dei sopravvissuti alle scosse di terremoto che lunedì hanno devastato la zona al confine tra Turchia e Siria.
Già dalle prossime ore è previsto l'arrivo di molti aiuti internazionali, provenienti da numerosi Paesi del mondo, compresi quelli dell'Unione europea, gli Stati Uniti, la Russia e l'Ucraina.
Le ultime notizie aggiornate in tempo reale
La Turchia protesta contro una vignetta del giornale satirico francese Charlie Hebdo che ha raffigurato un quartiere distrutto e coperto di macerie con il commento "Non serve nemmeno inviare carri armati". I principali quotidiani turchi parlano di un "disegno scandaloso". La vignetta ha scatenato anche l'ira sui social.
✏️Le dessin du jour, par #Juinpic.twitter.com/kPcEqZDocO
— Charlie Hebdo (@Charlie_Hebdo_) February 6, 2023
È salito a oltre 5.100 morti il bilancio delle vittime: 3.549 in Turchia e 1.602 in Siria.
ll presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha ricevuto una telefonata dall'omologo ucraino Volodymyr Zelensky che ha espresso un messaggio di cordoglio e di solidarietà.
Висловлюю щирі співчуття Президенту @RTErdogan, 🇹🇷 народу й родинам загиблих через землетрус на південному сході 🇹🇷. Бажаю швидкого одужання всім постраждалим. У цей складний час ми будемо поруч із 🇹🇷 народом. Готові надати необхідну допомогу для подолання наслідків катастрофи.
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 6, 2023
La Turchia dichiara lo stato di emergenza di tre mesi nelle zone colpite dal terremoto.
Un grande incendio sta divampando da ieri notte nel porto di Iskenderun, località costiera del sud-est della Turchia vicina al confine con la Siria, a causa della caduta di alcuni container provocata dal sisma.
Fire at the International Port of Iskenderun located in southern Turkey's Hatay province spreads with more containers catching fire following a 7.7 magnitude quake on Monday, Feb. 6. pic.twitter.com/gtsTN8U40G
— NoComment (@nocomment) February 7, 2023
Siria. Medici Senza Frontiere all'ANSA: "I pochi ospedali funzionanti sono sovraccarichi di lavoro e il personale medico è esausto". "Anche le strutture mediche sono state gravemente colpite e in alcuni casi è stato necessario evacuarle, come è accaduto, ad esempio, per uno dei reparti di maternità che MSF sostiene a Jindayris, dove la struttura è stata gravemente danneggiata e i bambini nelle incubatrici hanno dovuto essere evacuati e portati in altri luoghi".
Un giornalista turco, Ibrahim Haskologlu, ha raccontato a BBC News Channel che lui e altri colleghi stanno ricevendo messaggi vocali da parte delle persone intrappolate sotto le macerie. "Ci dicono dove sono, ma non possiamo fare nulla".
Ue: "I soccorsi europei, per lavorare in uno Stato colpito da una calamità, hanno bisogno non solo dell'autorizzazione, ma anche del sostegno delle autorità locali. Lavoriamo su richiesta di uno Stato", spiega il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, rispondendo nel corso di una conferenza stampa a una domanda sul mancato invio di aiuti in Siria dopo il devastante terremoto.
Siria: "La distribuzione degli aiuti internazionali per l'emergenza post-terremoto deve essere gestita da Damasco e non aggirare il controllo governativo passando dalla Turchia", lo spiega l'ambasciatore siriano all'Onu, Bassam Sabbagh, citato dall'agenzia governativa siriana Sana.
Le aree siriane più colpite dal sisma sono però quelle più vicine al confine con la Turchia. E infatti l'Onu intende far arrivare gli aiuti nelle regioni siriane di Idlib e a nord di Aleppo attraverso il territorio turco.
L'Unesco ha dichiarato che fornirà assistenza ai siti in pericolo in Siria e Turchia. Oltre ai danni alla città vecchia di Aleppo in Siria e alla fortezza di Diyarbakir, secondo l'Unesco almeno altri tre siti del Patrimonio mondiale sarebbero stati colpiti.
Una delle scosse più forti mai registrate in Turchia
Il primo terremoto, di magnitudo 7.8 ha colpito lunedì notte il sud-est della Turchia, al confine con la Siria, ed è stato avvertito in diverse aree del Medio Oriente.
È stato seguito, alcune ore dopo, da una seconda scossa, di magnitudo 7.5.
Secondo i sismologi, la prima delle due scosse è stata una delle più forti mai registrate in Turchia.
Siria senza pace
Molti delle migliaia di feriti sono stati trasportati negli ospedali di Istanbul, mentre personale di ricerca e salvataggio, vigili del fuoco e medici continuano a lavorare nella zona colpita, insieme a circa 3.500 militari.
Decine di migliaia di senzatetto in Turchia e nel nord della Siria hanno dovuto sopportare una notte al freddo. Molti si sono rifugiati nei centri commerciali o in un convento vicino ad Aleppo, in Siria.
Per i siriani, già martoriati da quasi 12 anni di guerra, il terremoto sta causando ulteriori terribili sofferenze.