Spagna e Marocco: nuova fase di cooperazione

Il primo ministro del Marocco Aziz Akhannouch riceve Pedro Sánchez. Rabat, Marocco, 1 febbraio.
Il primo ministro del Marocco Aziz Akhannouch riceve Pedro Sánchez. Rabat, Marocco, 1 febbraio. Diritti d'autore AP/AP
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Di Ilaria FedericoMarta Rodriguez Martinez
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Dopo un lungo periodo di tensioni, il Marocco e la Spagna hanno raggiunto una nuova fase di distensione

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Dopo anni di tensioni e conflitti, legati soprattutto a posizione divergenti sul Sahara Occidentale, il Marocco e la Spagna hanno raggiunto una nuova fase di cooperazione.

L'isola di Perejil è un isolotto disabitato situato nello Stretto di Gibilterra, a ridosso della costa settentrionale del Marocco. Pochi in Marocco e in Spagna lo conoscono. Eppure, l'isola ha portato i due Paesi a un conflitto armato. Il 17 luglio 2002, 28 soldati spagnoli sono intervenuti per riprendere il controllo dell'isola, occupata da un gruppo di gendarmi marocchini, ufficialmente presenti per "combattere l'immigrazione clandestina e il terrorismo".

Le forze militari spagnole hanno dispiegato numerose unità navali, truppe speciali e aerei da combattimento F18. Non vi sono stati morti o feriti e i sei marocchini presenti sull'isola, dopo alcune ore di prigionia a Ceuta, - città sotto la sovranità spagnola, a circa dieci chilometri dall'isola -, sono stati rilasciati e fatti rientrare in patria.

Questa è stata la prima grande crisi tra i due Paesi nel XXI secolo, ma non l'ultima. Negli ultimi 20 anni, le relazioni tra la Spagna e il Marocco sono state segnate da disaccordi e conflitti. Ma questa settimana si è verificato un cambiamento importante. Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha parlato di "una nuova fase" di distensione con il Marocco dopo il summit del 2 febbraio a Rabat. Durante questo “colloquio caloroso”, il sovrano s’è rallegrato dell'attuazione degli impegni contenuti nella Dichiarazione Congiunta adottata il 7 aprile 2022. I due esecutivi hanno firmato 19 accordi, che toccano vari temi, dal controllo delle frontiere allo sviluppo delle relazioni bilaterali, con un'attenzione particolare alla questione migratoria, con l'obiettivo di "aprire nuove vie di migrazione regolare".

Euronews ha parlato con Eduard Soler, professore di relazioni internazionali all'Università autonoma di Barcellona, per capire come i due Paesi siano arrivati a questo punto.

Da Perejil a Ceuta: mezzo secolo di crisi

"Le relazioni tra la Spagna e il Marocco sono sempre state complicate", spiega Soler, "soprattutto per problemi di riconoscimento della sovranità dei due Paesi in alcune regioni". "La crisi di Perejil è un esempio dell'intensità dei loro scontri. La situazione è peggiorata nel corso di quindici mesi ed è degenerata al punto che gli Stati Uniti hanno dovuto mediare".

Alcune di queste tensioni sono legate alle città autonome spagnole di Ceuta e Melilla, situate nel nord del Marocco ma sotto la sovranità spagnola rispettivamente dal 1640 e dal 1497 e contese dai due Paesi.

"Ci sono stati tentativi di riparare questa relazione", spiega Soler, "ma in questi 20 anni il tema dell'immigrazione ha avvelenato la situazione ed è stata usato, spesso dal Marocco, come leva diplomatica per dimostrare alla Spagna i costi della mancanza di un accordo e i benefici di un miglioramento del dialogo". È proprio quello che è successo nel maggio 2021, quando il Marocco ha aperto il suo confine per 48 ore, permettendo a 10.000 migranti irregolari di entrare nella città spagnola di Ceuta, che conta meno di 90.000 abitanti. Un gesto di ritorsione da parte delle autorità marocchine contrarie all'accoglienza spagnola di Brahim Ghali, leader indipendentista che milita per l'autonomia del Sahara Occidentale. Malato di Covid-19, l'attivista stava ricevendo delle cure in un ospedale spagnolo.

La discordia sul Sahara Occidentale

Il Marocco occupa il Sahara Occidentale dagli anni '70, quando le ultime truppe spagnole abbandonarono al suo destino quella che allora era una provincia spagnola. In seguito al protocollo di decolonizzazione delle Nazioni Unite, che considerano il Sahara Occidentale come "territorio non autonomo", la Spagna di Franco accettò nel 1967 di organizzare un referendum sull'autodeterminazione, che non ebbe mai luogo.

Da allora, il Marocco rivendica la sua sovranità sul territorio e la Spagna non ha mai preso posizione sulla questione fino a marzo 2022, quando accettò una proposta marocchina che concede la sovranità spagnola sul territorio per quanto riguarda le funzioni amministrative, economiche, fiscali, culturali, ambientali e infrastrutturali. Il Marocco, invece, manterrebbe le competenze principali come il controllo della difesa e della sicurezza nazionale, degli esteri, della moneta, della bandiera e della religione, così come lo sfruttamento delle risorse naturali del territorio. "Non c'è dubbio che la Spagna voglia questa riconciliazione, perchè ha capito il pericolo di una mancanza di relazioni diplomatiche normali con il vicino meridionale", commenta Soler.

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