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Morto in canoa, indagati 3 istruttori e rappresentante società

Pm, atto dovuto. S'indaga anche su tempestività soccorsi
Pm, atto dovuto. S'indaga anche su tempestività soccorsi
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Di ANSA
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(ANSA) - GENOVA, 19 GEN - La procura di Genova ha indagato il rappresentante legale della Shock Wave sport e tre istruttori per la morte di Andrea Demattei, lo studente di 14 anni rimasto incastrato con la sua canoa nel fiume Entella a Chiavari (Genova) durante una sessione di allenamento. Si tratta di un atto dovuto per consentire ai quattro (assistiti dagli avvocati Silvia Morini e Guido Mottola), di potere partecipare con un loro consulente all'autopsia. Dopo la morte di Demattei, avvenuta lunedì all'ospedale pediatrico Gaslini dove era arrivato in condizioni disperate, il pubblico ministero Francesco Cardona Albini aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo per capire se la canoa fosse in buone condizioni e se fosse idonea alla navigazione nel fiume, se l'allenamento dovesse essere fatto in mare anche alla luce del fatto che due giorni prima c'erano state forti piogge e le acque dell'Entella erano ingrossate e la corrente aveva portato detriti, ma anche sulle modalità di soccorso e su eventuali ritardi o disorganizzazioni. Andrea Demattei è rimasto a lungo in acqua incastrato con la canoa tra pezzi di alberi portati dalla corrente e, secondo quanto risulta finora, la temperatura molto bassa potrebbe essere risultata fatale. Il ragazzo è stato tenuto con la testa fuori dall'acqua per almeno un'ora dal suo istruttore per non farlo bere, mentre i vigili del fuoco tentavano di liberarlo. Da quanto emerso finora, il giovane è poi andato in arresto cardiaco per ipotermia. Quando è arrivato all'ospedale Gaslini a Genova le sue condizioni erano già disperate. Alla morte, la famiglia aveva acconsentito alla donazione degli organi. (ANSA).

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